I dati Istat rivelano numeri sconfortanti: sono 444.000 i disoccupati a dicembre.

EFFETTI DISASTROSI – E’ inutile nascondere che la pandemia Covid ha causato senza dubbio una grave crisi economica. Uno degli effetti disastrosi di quest’ultima è inerente la situazione lavorativa degli italiani: sono nettamente in crescita i disoccupati, non solo fra i lavoratori dipendenti, ma anche fra i liberi professionisti. Tante le criticità dei provvedimenti, a questo punto inefficaci, presi dal Governo. Le chiusure a cui sono stati sottoposti gli autonomi sono state ferree, e molte imprese sono fallite perchè, a fronte di ristori ridicoli, erano comunque obbligate a pagare le tasse in un periodo in cui il loro fatturato era inesistente. A questo si aggiungono la cassa integrazione che non durava abbastanza e l’impossibilità al licenziamento; fattori questi ultimi che, seppur potevano sembrare a favore dei lavoratori, nel concreto hanno svantaggiato gli imprenditori. Tutto ciò, come un cane che si morde la coda, ha portato appunto all’aumento delle persone senza lavoro.

Ennesima lamentela e notevole preoccupazione per il futuro del settore economico italiano, che non può essere tenuto in piedi da sostegni economici alle imprese non minimamente sufficienti.

ROSSO PROFONDO DEI PUBBLICI ESERCIZI – Questa volta tocca ad Aldo Cursano criticare la situazione economica dell’Italia, soffermandosi in maniera particolare sui sostegni economici alle imprese, considerandoli assolutamente inadeguati e quasi offensivi, se fossero considerati esaustivi e non solo un acconto rispetto al dovuto. – Chiudiamo il 2020 con 40 miliardi di minor fatturato. Di fronte ad un danno di questa portata, abbiamo ricevuto ristori per quasi 2,5 miliardi – Il vicepresidente di Fipe, ritiene che a rischio è l’intero comparto, in cui operano 1,3 milioni di addetti che, qualora gli aiuti dal Governo tardassero ad arrivare, potrebbero perdere il posto di lavoro. A suo avviso bisogna salvare le imprese e dare subito una prospettiva.

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POSSIBILI SOLUZIONI – Secondo Cursaro, bisogna aumentare i ristori, rapportandoli alle perdite subite effettivamente e calcolandoli su base annuale, in quanto le imprese necessitano di immediata liquidità. Forse qualche sacrificio in più può essere fatto se questo serve a non far morire il settore che di fatto tiene in piedi il nostro Paese. Quindi, seppur capendo le difficoltà del nostro Governo in questo momento di crisi, e se veramente i soldi non ci sono, la soluzione potrebbe essere quella di tagliare su qualche settore, a patto che non si tagli sulla sanità.


Non risparmia critiche sulla gestione italiana Covid Carlo Bonomi, lanciando accuse che sembrano indirizzate soprattutto verso il Governo.

GLI ASPETTI CONTESTATI – Secondo il presidente di Confindustria infatti, per quanto riguarda la sicurezza sanitaria del Paese non è stato fatto quello che era assolutamente necessario, e soprattutto mancando di tempismo. Afferma anche che molto è da cambiare, in quanto a confronto con la Germania, che ha 23 milioni di residenti in più di noi, l’Italia ha registrato un numero di vittime maggiore a 3 volte in più. Bonomi rincara la dose spendendo qualche parola anche sulla situazione economica, che secondo la sua idea vede l’allontanamento di una ripresa e un’alta probabilità di uno scenario consueto di crescita più lenta per l’Italia rispetto all’Eurozona. Conclude attribuendo il Recovery Plan alle tensioni tra i partiti, cosa a cui non ci si può rassegnare.

ANALISI ERRORI E COLPEVOLI – Condivisibili in linea generale tutte le critiche di Bonomi, anche se forse sarebbe più corretto individuare un colpevole diverso per ogni errore. In questa pandemia dove quasi tutti gli stati del mondo hanno commesso la loro buona dose di sbagli, per quanto riguarda la sanità, gli errori in merito sono da imputare ai presidenti di regione e ai loro staff, visto che sono proprio le regioni che la amministrano. Inoltre, nel momento in cui il contagio gira e l’Italia, insieme al Giappone, ha la popolazione più anziana del mondo, è facile che il numero dei morti sia alto.Diversa è la situazione economica, dove probabilmente il Governo ha fatto cilecca. Nonostante gli altri stati europei hanno dovuto chiudere, è anche vero che là gli aiuti economici alle Pmi sono arrivati; ecco perchè molto probabilmente Paesi come la Germania si riprenderanno da questa crisi e noi forse no. Inutile poi commentare il Recovery Plan, al momento una bozza, ma ciò di cui è bene discutere sono i soldi che ci arriveranno dall’Europa alla sua consegna. Di questi infatti, solo meno della metà sono a fondo perduto, gli altri sono l’ennesimo prestito che dovremmo caricarci sulle spalle e restituire in futuro.