Nel DPCM del 2 marzo emanato dal governo Draghi è stata regolamentata la vendita dei beni in base alla loro necessità: i beni che non sono considerati di prima necessità non possono essere venduti dopo le ore 18:00. Tra questi beni, figurano anche gli assorbenti, ovvero un bene considerato di lusso, ma che ha un’utilità capitale per una donna. A questo proposito, abbiamo intervistato Alessia Ria, una giovane ragazza di Collepasso in provincia di Lecce, che ha deciso di non restare indifferente e ha mobilitato un’intera comunità sui social sul problema, raccontando ciò che le è accaduto:

“Giovedì scorso, dopo aver finito di lavorare, mi sono recata al supermercato vicino casa per fare un po’ di spesa e ho preso dallo scaffale due pacchi di assorbenti. Una volta arrivata in cassa mi è stato negato il permesso di comprarli perché le ore 18:00 erano già passate e gli assorbenti non sono considerati dal governo beni di prima necessità. Ho cercato di spiegare in qualche modo la mia esigenza, ma non mi è stato possibile acquistarli, anche perché le forze dell’ordine si sono recate nei giorni precedenti per segnalare il divieto categorico della vendita di questo tipo di beni dopo il suddetto orario. Dopo di che mi è stato detto dall’altro cassiere di prendermela con il sindaco, oppure di dimostrare di avere effettivamente il ciclo. Me ne sono andata a mani vuote e molto arrabbiata, così ho deciso di sfogarmi su Instagram e su Facebook.”

“E’ stata solo la rabbia che ti ha spinto a voler denunciare l’accaduto?”

“Anche l’imbarazzo, perché nel 2021 ho dovuto affrontare, da donna, un qualcosa di assurdo. Lo ripeterò fino alla nausea: non devo dare spiegazioni a nessuno su cos’è il ciclo, quando può venire, come funziona e il perché una donna necessiti l’utilizzo degli assorbenti. Addirittura alcune persone, economicamente parlando, non possono permettersi di acquistarli in farmacia, soprattutto in questo brutto periodo. In quel momento ero molto imbarazzata perché tutto il supermercato e tutto il paese ha saputo che in quel momento avessi il ciclo. Sia chiaro, per me non è un tabù, non me ne vergogno, ma in quel momento ho sentito tutti gli occhi puntati addosso. Mi arrabbio soprattutto per il fatto di dover pagare il 22% di IVA in quanto non sono considerati beni di prima necessità. Non è giusto.

“A proposito di questo, cosa ne pensi a riguardo e cosa ti sentiresti di proporre ai nostri politici?”

“Non è di mia competenza parlare di politica, però nel 2021 siamo arrivati ad avere il tartufo, che fino a poco tempo fa non era tassato per niente, perché considerato come un prodotto della terra, come se fosse un frutto qualsiasi. Non credo che tutti mangino abitualmente il tartufo tutti i giorni. Oggi è tassato al 10% ed è considerato bene di prima necessità. Dall’altro lato vedo alcuni beni che potrebbero essere considerati di prima necessità, mi vengono in mente i contraccettivi, tassati comunque al 22%. Quello che proporrei nel mio piccolo è installare dei dispenser per dare la possibilità a chiunque di usufruire degli assorbenti in qualunque momento, quando più se ne ha bisogno. Se dovessi essere in politica solleciterei gli organi competenti a lavorare sulla proposta di legge riguardante la tassazione al 4% degli assorbenti, che è già stata fatta. In paesi come la Scozia sono addirittura gratis, mentre in Francia, in Inghilterra, anche in Kenya e in India, paesi considerati come ‘in via di sviluppo’, sono riusciti ad abbassare l’aliquota IVA, cosa che in Italia non si è ancora ottenuta.

“Riguardo alla tua denuncia sui social, hai avuto un seguito incredibile, te lo aspettavi?

“Sinceramente no, questa domanda mi è stata fatta in primis dalla mia famiglia e dai miei amici. Ogni volta che assisto o subisco qualunque tipo di ingiustizia mi sfogo sui social senza problemi. Questa volta ho ricevuto tante chiamate e tanti messaggi di moltissime ragazze che hanno subito la mia stessa ingiustizia in giro per l’Italia, come ad esempio a Modena o a Milano. Mi hanno detto ‘grazie, hai parlato per tutte noi’. Mi sono sentita bene perché in qualche modo abbiamo risolto la situazione, anche se solo in Puglia.

“Proprio a questo proposito, dobbiamo dire che la Regione Puglia è intervenuta per sistemare questa falla.”

“Si, è intervenuta dopo circa 16 ore cambiando l’ordinanza, specificando che gli assorbenti sono considerati beni di lusso. Potrei anche ringraziarli, ma non devo essere io, ragazza di 22 anni, completamente estranea alla politica, a ricordare che gli assorbenti sono dei beni di prima necessità. Ho parlato di assorbenti, ma anche la carta igienica e i pannolini vanno incontro allo stesso problema, nonostante siano dei beni primari per l’igiene e la pulizia della persona.

“La questione assorbenti la vedi più come una negligenza politica o credi che ci sia una sorta di maschilismo dietro?”

“Non mi sento di dire nè una cosa nè l’altra. Si, un po’ di maschilismo credo ci sia da sempre nel mondo della politica, però credo che si tratti di un problema di sensibilizzazione e di empatia. I politici uomini, a mio avviso, non possono ancora interessarsi o legiferare su questioni femminili, come succedeva anche in passato. Un uomo non può mai capire cosa prova una donna in questi frangenti, come è normale che sia. Un uomo non può decidere per la donna in questi casi.

“Ti senti di dare un messaggio positivo non solo alle donne, ma a chiunque subisca delle ingiustizie?”

“Si, mi sento di ripetere fino alla morte di non restare in silenzio. La vostra ingiustizia e il vostro messaggio possono essere letti e possono arrivare ai cosiddetti ‘piani alti’, quindi parlate, non abbiate paura, tanto le critiche arriveranno comunque, sia nel bene che nel male. Non fermatevi e non arrendetevi mai.

Koros Magazine ci tiene a ringraziare ancora una volta Alessia per la sua disponibilità e si augura che la sua voce venga udita da quante più persone possibili. Tra qualche giorno uscirà anche la video intervista realizzata dalla nostra redazione sul canale Youtube ‘Koros Magazine’. Stay tuned!