Stasera alle ore 18 la Juventus di Andrea Pirlo sarà impegnata ad Udine. L’obiettivo è chiaro: non sbagliare. Dopo la vittoria del Milan ieri sera contro il Benevento, i bianconeri sono obbligati a vincere per sorpassare nuovamente la squadra di Pioli. Poi ci sono da considerare anche il Napoli e l’Atalanta, entrambe in piena lotta Champions. Durante la conferenza stampa, Pirlo ha commentato la preparazione della squadra e dell’importanza dell’incontro alla Dacia Arena. Ecco alcune delle sue parole:

“La lotta Champions riguarderà tante squadre e durerà fino all’ultima giornata, c’è da lottare e fare più punti possibili: noi guardiamo a una gara per volta, pensiamo a Udine e a vincere. Sui possibili successori lo leggo sui giornali, io sono sereno e concentrato su ciò che devo fare – ha spiegato l’allenatore della Juve – e io devo portare la squadra in Champions e cercare di vincere la Coppa Italia. Non sono influenzato dalle voci, sono talmente concentrato su ciò che devo fare da non avere tempo di guardare ciò che esce sui giornali”.

In Casa Juve una delle questioni citate più frequenti è sempre la situazione nei confronti di Cristiano Ronaldo che è molto vicino ad un addio da Torino. “Ronaldo sta bene e si è allenato bene, è sereno: è una cosa positiva per il gruppo. E’ carico, ha grandi motivazioni: capisce che è un momento particolare, un campione cerca di trovare il meglio. Cristiano è tranquillo ma concentrato, tutti dobbiamo fare di più. E domani giocherà con Dybala, ha annunciato il tecnico facendo poi il punto sulla condizione fisica del gruppo. “Morata non sta benissimo, ha accusato un problemino al polpaccio e andrà valutato per capire se riusciremo a portarlo a Udine. Chiesa ha fatto qualcosa con il gruppo, ma non è al 100%: oggi vedremo le sue condizioni, sarebbe rischioso proporlo dall’inizio”.

Il Milan di Stefano Pioli è tornato a vincere dopo aver perso contro il Sassuolo e la Lazio: a San Siro contro il Benevento i rossoneri vincono per 2-0 grazie alle reti di Hakan Calhanoglu e Theo Hernandez.

Seriva una reazione ed è arrivata: la partita inizia bene per il Diavolo che passa in vantaggio al 6′ con Calhanoglu dopo uno splendido assist di Alexis Saelemaekers – nulla da fare per Montipo. Il Benevento cerca di rispondere, senza però di intimidire il portiere rossonero, Gianluigi Donnarumma che ancora non ha accettato l’offerta del Milan e si avvicina sempre di più alla Juventus. Si chiudono dunque sul punteggio di 1-0 per il Milan i primi 45 minuti dell’incontro.

Nella ripresa è Sandro Tonali a sostituire Ismael Bennacer che rischiava l’espulsione prima dell’intervallo. Il Diavolo spinge e si guadagna il secondo gol della sera con Theo al 60′ – dopo ben 17 tiri in porta. Oltre ad una solida prestazione difensiva del Milan e alcune occasioni sprecate dagli attaccanti giallorossi, la partita non offre altri particolari e termina così a favore dei rossoneri che tornano (momentaneamente) al 2° posto in classifica. Servirà un passo falso da parte dell’Atalanta, il Napoli e la Juventus per restare secondi. Anche perché in questa maniera, la squadra di Pioli arriverebbe con qualche vantaggio alla sfida contro i bianconeri in programma questa domenica alle ore 20.45.

Dopo il crollo totale contro il Manchester United, l’allenatore della Roma, Fonseca, nel post-mach ha cercato di spiegare quale sia stato il punto di riferimento che ha portato i giallorossi verso il 6-2. Ecco le sue parole riferite da “La Repubblica”:

Siamo stati molto condizionati dagli infortuni: abbiamo perso 3 giocatori e non ho avuto la possibilità di cambiare nella ripresa. Smalling e Diawara erano in difficoltà, è successo di tutto. E’ stato un secondo tempo pesante e difficile. Purtroppo siamo rientrati in campo poco aggressivi e abbiamo lasciato spazio agli avversari. Dopo il terzo gol la squadra non ha avuto la forza mentale di ritrovare equilibrio. Problema tattico? No, avevamo preparato bene la partita come ha dimostrato il primo tempo dove non abbiamo concesso opportunità. La scelta dei giocatori è stata logica, ma abbiamo perso giocatori importanti. Il problema è che nel secondo tempo non abbiamo avuto forza mentale”.

Dal punto di vista del tecnico giallorosso, il terzo gol concesso dalla Roma è stato il momento chiave:

“Arrivare in semifinale e fare questo primo tempo contro lo United resta comunque qualcosa di positivo”, ribatte Fonseca. “Dimostra che la squadra può lottare per qualcosa di importante. Purtroppo nel secondo tempo abbiamo sbagliato tutto. Quando avevamo la palla avremmo dovuto attaccare. Siamo andati in difficoltà mentale, non abbiamo reagito al terzo gol. Lo abbiamo accusato troppo. Non scappo. È logico che se le cose vanno male è anche colpa mia, sono il principale responsabile, sono sempre qui ad assumerle in tutti momenti. Si sta chiudendo il mio capitolo con la Roma?  Vediamo, in questo momento è difficile parlare. Ne parleremo più avanti. Ora dobbiamo essere equilibrati, non è il tempo giusto per questo. Il ritorno? È difficile, vediamo soprattutto se riuscirò a recuperare qualche giocatore…”.

In questo momento per il Napoli c’è una sola cosa a cui pensare: la qualificazione alla Champions League. I passi falsi di Milan e Juventus hanno permesso alla squadra di Gennaro Gattuso a tornare in piena zona per il torneo più prestigioso d’Europa. Ma la stagione attuale non è stata sempre piacevole, specialmente per l’ex allenatore rossonero che spesso è finito nelle critiche, ad esempio dopo l’eliminazione in Europa League e Coppa Italia. Il 4° posto serve dunque per chiudere la stagione in maniera positiva. A questo punto, la rottura tra Gattuso e il presidente De Laurentiis potrebbe, magari, risolversi. Insigne e compagni sono stati sempre dalla parte del mister e il feeling tra il tecnico e i giocatori è un altro fattore importante, al momento di tirare le somme. Lo spogliatoio azzurro non è mai stato molto unito, senza uno spirito di squadra.

La rinascita durante le ultime giornate di campionato hanno aiutato al Napoli di ritrovare l’equilibrio. Mancano 13 punti per qualificarsi definitivamente alla Coppa dei Campioni. Ora non bisogna commettere errori, dato che mancano 5 giornate alla fine. La priorità è dunque arrivare tra le prime quattro, anche perchè si riaprebbe il dialogo tra De Laurentiis e Rino.

È il giorno di Manchester United-Roma. Il giorno in cui l’unica squadra italiana rimasta ancora in una competizione europea cercherà di fare un altro passo avanti verso la conquista dell’Europa League. Vincere il titolo garantirebbe l’accesso alla Champions League, considerando che in classifica i giallorossi sono settimi, attualmente. Attraverso il campionato, dunque, è impossibile raggiungerla.

Ai microfoni di “La Repubblica”, il tecnico dei romani, Fonseca, ha parlato dell’incontro odierno:

“Siamo consci dell’importanza di questo impegno e per noi è fondamentale avvertire il sostegno dei tifosi, che ci hanno dato una carica in più. Siamo motivati e vogliamo regalare loro un grande momento”, spiega Fonseca in conferenza stampa. “Affronteremo una grande squadra, forse la favorita per vincere la competizione. Abbiamo preparato bene la gara. Sappiamo che sarà difficile, rispettiamo il Manchester United ma abbiamo le nostre ambizioni“, aggiunge.

Al suo fianco, anche Smalling è intervenuto ai microfoni di vari media: “Personalmente sto bene e se il mister vorrà sono pronto per giocare novanta minuti. Voglio dare il mio contributo, conosciamo l’importanza di questa sfida e ci piacerebbe dare ai tifosi un motivo per essere orgogliosi”. Chris Smalling ci tiene a fare bene contro la sua ex squadra e non nasconde che la partita avrà un sapore tutto particolare per lui: “Si sfidano due club che fanno parte della mia carriera. Sarà emozionante perché di fatto conosco ogni giocatore in campo”.

La semifinale di Champions League tra Real Madrid e Chelsea ancora non è decisa. Le condizioni favorevoli, però, sono da parte dei Blues che con Christian Pulisic segnano l’importantissimo gol in trasferta. Timo Werner, sfortunato in diverse occasioni, avrebbe dovuto dare il vantaggio ai Blues, ma l’internazionale tedesco ha fallito un brillante salvataggio di Thibaut Courtois da cinque metri (10).

Ma poiché il Chelsea era chiaramente migliore all’inizio sotto la pioggia battente di Madrid e il Real difficilmente poteva difendere la velocità dei visitatori, ha suonato solo quattro minuti più tardi: Pulisic ha aggirato Courtois dopo la bella volée di Rüdiger e ha sparato attraverso Nacho e Varane per il meritato 1:0 (14.).

I madrileni hanno avuto un sacco di problemi contro la palla – e offensivamente solo Benzema: su propria iniziativa il francese ha colpito il palo da 20 metri (23.), ma dopo un angolo ha anche segnato un bel gol (29.). I ragazzi della Stamford Bridge sono stati superiori per la maggior parte del primo periodo, che si è concluso 1-1 a causa della classe individuale di Madrid.

Anche il Chelsea ha iniziato il secondo periodo con più pressione, con Militao che ha bloccato la possibilità di tiro di Werner (48°). Ma un Madrid fisicamente inadatto aveva preso piede in difesa, il che non ha aiutato molto il fascino del gioco.

Entrambe le squadre hanno avuto le loro fasi dopo la pausa, ma non hanno mai davvero preso alcun rischio – né le sostituzioni di Hazard o Havertz hanno cambiato la situazione. Gli unici momenti pericolosi nella fase finale sono venuti dalle finiture deviate di Kroos e Varane (entrambi 88°), ma anche qui mancava un pezzo.

Secondo alcuni media spagnoli, ripresi poi da “Tuttosport”, i buoni rapporti tra Andrea Agnelli e Floretino Perez potrebbero essere il vantaggio necessario in una trattativa per una forza offensiva del Real Madrid alla quale la Juventus sarebbe interessata. Si tratta di Marco Asensio che i tifosi bianconeri conoscono molto bene dopo la finale di Cardiff nel 2017.

Si sta discutendo su un possibile scambio tra l’attaccante spagnolo e Rodrigo Bentancur che piace molto ai “Blancos”. Il Real avrà presto bisogno di rimpiazzare Luka Modric vista l’età e l’uruguayano piace molto a Perez.

Julian Nagelsmann torna a “casa sua”: dopo due anni seduto sulla panchina del RB Lipsia sarà il nuovo mister del Bayern Monaco. Lo confermano entrambi i club, come riportato dal “Kicker” questa mattina. Il 33enne nato a Landsberg (60 km da Monaco) ha firmato un contratto fino al 2026 con i bavaresi. Quello attuale con il Lipsia scade nel 2023.

Nagelsmann ha ringraziato i responsabili della RB. “Lascerò l’RB Lipsia con il cuore pesante”, ha detto. “Lipsia è qualcosa di speciale – eppure me ne andrò. Non ho mai fatto mistero del fatto che la posizione di allenatore al FC Bayern Monaco mi attrae e che accetterei volentieri questo lavoro se questa opportunità forse unica dovesse presentarsi. È qualcosa di molto speciale per me assumere l’incarico di allenatore al FC Bayern”.

Dopo aver lasciato il TSG Hoffenheim nel 2019 per una cifra bloccata di cinque milioni di euro, Nagelsmann aveva portato l’RB Lipsia al terzo posto e alle semifinali di Champions League nella sua prima stagione. I sassoni sono attualmente in corso per finire secondi dietro il Bayern.

Intervenuto nel postmatch di Lazio-Milan, Simone Inzaghi ha commentato la prestazione dei suoi ragazzi, parlando nello specifico del secondo gol biancoceleste. Il raddoppio di Correa è legato a varie polemiche da parte dei rossoneri per un presunto intervento irregolare su Hakan Calhanoglu. Per il tecnico dei romani si tratta solamente di scuse. Ecco alcune delle sue parole:

“E’ stata una vittoria netta, schiacciante. Abbiamo fatto una grande partita. Dispiace che si parli di episodi dopo una vittoria così netta… Avevo buonissime sensazioni: sapevamo che per noi era una finale perché era l’ultima chance per rimanere attaccati ai primi posti e di solito noi le finali le giochiamo così. A Napoli è stata una partita strana dove ci siamo trovati sotto con due episodi strani, ma ci siamo lasciati tutto alle spalle. Abbiamo reagito nel migliore dei modi”.

Su Correa si esprime così:

“E’ un grandissimo giocatore, ho la fortuna di allenarlo e quando sta bene dimostra di giocare le partite nel migliore dei modi. Soprattutto queste contro le grandi”. Il successo rilancia le ambizioni Champions dei biancocelesti: “Noi dobbiamo cercare di arrivare alla fine senza problematiche. Adesso avremo due partite e poi le ultime tutte ravvicinate, dovremo essere bravi a gestire le prossime. Guardiamo avanti e pensiamo che saremo in Europa per il 5° anno di fila, speriamo di essere in quella dei primi 4 posti ed è senz’altro un grande obiettivo. Nel gruppone davanti mi sembra che siano tutte attrezzate; ho visto il Milan che ha trovato una grande Lazio”, conclude.

Si spera di raggiungere (finalmente) la Champions League dopo ben 7 anni di assenza, ma la lotta potrebbe rivelarsi più che difficile. Il Milan che dopo le sconfitte contro il Sassuolo (1-2) e la Lazio (0-3) si ritrova al 5° posto in classifica, potrebbe non farcela ancora una volta. Lo sconforto e la rabbia sono comprensibili – specialmente considerando il fatto che prima della giornata di ieri, i rossoneri erano ancora secondi. Sorridono intanto l’Atalanta, il Napoli e la Juventus che sorpassano la squadra di Pioli dopo il passo falso a Roma. Ancora mancano 5 giornate da disputare, ma continuando così, la lotta per il trofeo più importante a livello europeo potrebbe finire clamorosamente per il Diavolo.

Benevento, Torino, Juve, Cagliari e Atalanta – sono questi gli avversari che il Milan deve ancora affrontare. Allo Stadium e a Bergamo saranno due scontri diretti, probabilmente decisivi per arrivare (come minimo) al quarto posto. Questo sabato alle ore 20.45 saranno i giallorossi a venire a San Siro in cerca di punti per la salvezza. C’è dunque un altro svantaggio per il club di Via Aldo Rossi: da una parte affronterà squadre che sperano di salvarsi, dall’altra, invece, quelle che vogliono la Champions come i rossoneri stessi. La squadra di Pioli non può permettersi un altro fallimento contro i campani. Altrimenti, la loro stagione potrebbe chiudersi con 4 giornate d’anticipo.