La semifinale di Champions League tra Real Madrid e Chelsea ancora non è decisa. Le condizioni favorevoli, però, sono da parte dei Blues che con Christian Pulisic segnano l’importantissimo gol in trasferta. Timo Werner, sfortunato in diverse occasioni, avrebbe dovuto dare il vantaggio ai Blues, ma l’internazionale tedesco ha fallito un brillante salvataggio di Thibaut Courtois da cinque metri (10).

Ma poiché il Chelsea era chiaramente migliore all’inizio sotto la pioggia battente di Madrid e il Real difficilmente poteva difendere la velocità dei visitatori, ha suonato solo quattro minuti più tardi: Pulisic ha aggirato Courtois dopo la bella volée di Rüdiger e ha sparato attraverso Nacho e Varane per il meritato 1:0 (14.).

I madrileni hanno avuto un sacco di problemi contro la palla – e offensivamente solo Benzema: su propria iniziativa il francese ha colpito il palo da 20 metri (23.), ma dopo un angolo ha anche segnato un bel gol (29.). I ragazzi della Stamford Bridge sono stati superiori per la maggior parte del primo periodo, che si è concluso 1-1 a causa della classe individuale di Madrid.

Anche il Chelsea ha iniziato il secondo periodo con più pressione, con Militao che ha bloccato la possibilità di tiro di Werner (48°). Ma un Madrid fisicamente inadatto aveva preso piede in difesa, il che non ha aiutato molto il fascino del gioco.

Entrambe le squadre hanno avuto le loro fasi dopo la pausa, ma non hanno mai davvero preso alcun rischio – né le sostituzioni di Hazard o Havertz hanno cambiato la situazione. Gli unici momenti pericolosi nella fase finale sono venuti dalle finiture deviate di Kroos e Varane (entrambi 88°), ma anche qui mancava un pezzo.

Altra gara andata male per Sebastian Vettel con la Aston Martin. La lista degli errori è lunga e anche l’ex pilota della Ferrari non è senza colpe, come spiega lui stesso. Otmar Szafnauer ha anche derubato il suo tormentato pilota di stelle di qualsiasi speranza di una rapida via d’uscita dai suoi guai di Formula 1 su uno spuntino notturno. Aggiornamenti importanti alla macchina, che è già stata soprannominata il runabout di James Bond, non saranno fatti fino a dopo il prossimo Gran Premio in Portogallo tra due settimane, ha annunciato il capo di Vettel con una boccata dopo la prossima debacle del tedesco.

“La sensazione è migliorata un po’. Ma al momento ci sono ancora pochi giri che vanno senza problemi per noi. Troppi errori ci stanno ancora accadendo, me compreso”, ha notato Vettel a braccia conserte dopo il caos di Imola di domenica.

Dopo l’ennesimo passo falso, Vettel, nonostante ciò, si presenta fiducioso: “Al momento siamo più in fondo al centrocampo, ma questo può cambiare rapidamente se ci sono piccoli passi in avanti, e anche un po’ di calma”.

L’allenatore dell’Atalanta nel postmatch dopo il 5-0 al Bologna ha parlato nuovamente della Superlega. Con il progetto avviato definitivamente, i successi della sua Dea sarebbero stati inutili, dal suo punto di vista. Ecco alcune delle sue parole riportate da “La Repubblica”:

“Dal primo anno perdiamo pezzi, quando arrivano le squadre importanti offrono tanti soldi. Il primo anno offrivano anche sette-otto volte quello che prendevano i miei. Nel tempo anche noi abbiamo cambiato qualcosa, alla fine il bilancio per i Percassi è legge, non si può uscire da una determinata situazione. Per noi spendere 50 milioni è impossibile. Se fosse partita la Superlega queste partite sarebbero state inutili, e tutto per salvare 12 società. Per cosa avremmo giocato? La Coppa Italia a cosa sarebbe servita?”.

Inoltre, ha sottolineato anche l’importanza del fatto che il calcio è uno sport per i tifosi che si divertono a giocarlo e a seguirlo: “Il calcio è uno sport seguito in tutto il mondo, la speranza è sempre che il piccolo possa competere con il grande, poi se dobbiamo sempre andare in bicicletta e gli altri in Ferrari va bene. Tutto è migliorabile, ma bisogna farlo in base alle possibilità. Le nostre sono aumentate, abbiamo modo di dare contratti leggermente più alti e spendere un po’ di più, senza però mettere a rischio il calcio. Per fortuna c’è sempre la gente che capisce tutto benissimo e i calciatori stessi, oltre agli allenatori. Pensate cosa sarebbe successo a Firenze oggi se si fosse giocato con il pubblico. Se ci avessero invitato, avrei chiesto alla società di rifiutare. Lunedì scorso pensavo che tutto fosse finito”.

Termina un altro matchday della NBA con i Los Angeles Lakers che perdono ancora a Denver, allontanandosi dal quarto posto della Western Conference. All’American Airlines Center i padroni di casa si impongono 108-93 trascinati da Luka Doncic. Lo sloveno, raddoppiato continuamente per tutto il match, ha messo a segno appena 18 punti, ma è stato fantastico nel mandare a canestro i suoi compagni con ben 13 assist. Decisivo anche Dwight Powell con 25 punti in totale. Quattro punti segnati da Anthony Davis, tornato in campo nella partita precedente e non ancora al top della forma dopo il suo infortunio.

Il colpo più pesante, però, arriva dai MinnesotaTimberwolves che vincono sul campo della capolista ovest, gli Utah Jazz, con 101-96. Nel finale i T-wolves piazzano un parziale di 7-0 che permette loro di compiere l’impresa. Ai padroni di casa non bastano i 30 punti di Bogdanovic.

Il rinnovo di Zlatan Ibrahimovic con il Milan è stata una questione di poche ore. Lo svedese ha confermato di sentirsi bene a Milano vestendo la casacca rossonera. Resta però la domanda: fino a quando potrà giocare, visto che ad Ottobre compie 40 anni? Almeno fino al termine della stagione 2021/22, Ibra sarà un giocatore del Diavolo. Ecco alcune delle sue parole dopo aver firmato il contratto:

“Ho dimostrato che l’età non importa: è con la testa che si fa la differenza. Sono molto felice, aspettavo questo giorno da tanto tempo”, dice. “Penso che siano contenti anche i tifosi anche se qualcuno aveva dubbi prima che tornassi vista la mia età. Adesso un altro anno assieme che è quello che conta perché, come ho sempre detto, questa è casa mia. Club, compagni, mister e tifosi: tutti mi fanno sentire molto bene. Se posso restare tutta la vita, io resto”, sottolinea ribadendo l’amore per i colori rossoneri“- l’amore per i colori rossoneri è indiscutibile.

In più, ha sottolineato che i rapporti con Stefano Pioli sono ottimi: “All’inizio non conosci le persone, ma sin dal primo giorno è stato molto facile trovarsi. La scorsa stagione prima di ogni partita mi diceva ‘Ibra, fai il bravo’ e io facevo il cattivo, alla partita successiva ‘Ibra, fai il cattivo’ e lui faceva il bravo, però comandava lui quando voleva. Facevamo questi giochi. Pioli ha la mentalità giusta, ogni giorno ha questa energia che trasmette a tutti, vuole il massimo dalla squadra. Mi chiama al mattino e mi chiede: ‘Dove sei, io sto già lavorando’. Mi sfida così. Quando ti senti bene e stai bene vuoi giocare il più possibile, ma Pioli mi vuole proteggere e preservarmi in vista della prossima partita. Non so se è un mio problema, ma la mia mentalità di essere lì fino alla fine, di dare il massimo perché se do il massimo so che i miei colleghi faranno uguale: con l’adrenalina che hai non sei mai soddisfatto fino alla fine”.

Il 2021 del Milan di certo non è stata l’annata migliore, ma se c’è uno motivato e pronto a lottare fino all’ultimo istante in rosa, è Ibrahimovic: “Non è ancora finito nulla, niente è impossibile, ognuno ha i suoi obiettivi. Il mio obiettivo è vincere, se non vinco c’è delusione”.

Jannik Sinner continua a presentarsi in maniera allucinante nel torneo ATP 500 di Barcellona. L’altoatesino 19enne ha battuto Andrej Rublev ai quarti di finale che precedentemente aveva perso contro il greco Tsitsipas a Monte Carlo. Sinner si è imposto col punteggio di 6-2 7-6 (6), in poco più di un’ora e mezza gioco. L’azzurro ha annullato un set-point all’avversario nel tie-break del secondo set, sul punteggio di 6-5 in favore di Rublev.

In semifinale, l’avversario del giovane Sinner sarà addirittura Tsitsipas. È stato lui ad eliminare Lorenzo Sonego all’ultimo torneo di Miami. Il greco (attualmente al 5° in classifica mondiale) va avanti nella sua striscia vincente, arrivando da un 6-3/6-3 al canadese Auger-Aliassime.

Alla Freccia Vallone, Alejandro Valverde ha conquistato il terzo posto dietro a Julian Alaphilippe e Primoz Roglic. Valverde, che aveva vinto 5 volte questa corsa in precedenza, è tornato sul podio all’età di quasi 41 anni. L’entusiasmo, a questo punto, è comprensibile: “Il terzo posto mi mancava…”.

Alla fine ha vinto addirittura il favorito francese che dopo la corsa, durante un’intervista spiega come ha reso la pressione: “Ho corso con il cuore, volevo vincere e questo mi ha aiutato a gestire la pressione da favorito“.

ORDINE D’ARRIVO
1. Julian Alaphilippe
2. Primoz Roglic
3. Alejandro Valverde
4. Michael Woods
5. Warren Barguil

L’Euroleague di pallacanestro ha visto il primo turno dei play-off che decideranno chi andrà in semfinale. L’Olimpia Milano ha iniziato in maniera perfetta, battendo il Bayern Monaco per 79:78 al primo di cinque turni in totale. Per raggiungere la semifinale, servono come minimo tre vittorie. Il primo passo, dal punto di vista dei milanesi, dunque, è stato fatto.

Dopo aver sofferto nei primi 15 minuti, l’Olimpia ribaltò il risultato, prima di tornare in svantaggio prima dell’ultimo quarto d’ora (64:53). La pressione da parte dei lombardi nell’ultima parte dell’incontro, però, è stata troppo dura per la squadra di Andrea Trinchieri. Così, alla fine è Zach LeDay a decidere la partita con un cosiddetto “Alley oop”, quando i bavaresi non sono riusciti a marcarlo bene.

Giovedì alle ore 20.45 è in programma il secondo turno al Mediolanum Forum, dove l’Olimpia cercherà di conquistare la prossima vittoria.

Ai microfoni di “Reuters”,Sir Alex Ferguson ha detto la sua sulla nuova Superlega che ha preso ufficialmente vita questa notte. Così si è espresso l’ex tecnico e manager del Manchester United.

La SuperLega vuol dire rinnegare 70 anni di calcio europeo. Da allenatore dell’Aberdeen vincere la Coppa delle Coppe è stato come scalare il monte Everest. L’Everton ora sta spendendo 500 milioni di sterline per il nuovo stadio, con l’ambizione di giocare in Champions. I tifosi amano la competizione così com’è ora”.

Parole dette da un allenatore che è stato per 27 anni l’allenatore dei “Red Devils”, conoscendo molto bene il palcoscenico del calcio europeo. Considerare la nuova lega la “fine del calcio” (come spiegano tanti tifosi nelle loro proteste) non è dunque così sbagliato.

Il tennista greco Stefanos Tsitsipas ha vinto il suo primo titolo Masters a Monte Carlo. Il numero 5 a livello mondiale ha battuto Andrej Rublev in finale con due set (6:3, 6:3). Rublev che precedentemente aveva eliminato il campione spagnolo, Rafael Nadal, non ha avuto praticamente una chance per ribaltare l’incontro. Le sue prime finali ai Masters, Tsitsipas le aveva perse entrambe, ma questa volta, il trionfo è suo.

È stato il sesto titolo in totale in carriera del greco e probabilmente anche quello più importante dopo quello della ATP 2019.