Termina un altro matchday della NBA con i Los Angeles Lakers che perdono ancora a Denver, allontanandosi dal quarto posto della Western Conference. All’American Airlines Center i padroni di casa si impongono 108-93 trascinati da Luka Doncic. Lo sloveno, raddoppiato continuamente per tutto il match, ha messo a segno appena 18 punti, ma è stato fantastico nel mandare a canestro i suoi compagni con ben 13 assist. Decisivo anche Dwight Powell con 25 punti in totale. Quattro punti segnati da Anthony Davis, tornato in campo nella partita precedente e non ancora al top della forma dopo il suo infortunio.

Il colpo più pesante, però, arriva dai MinnesotaTimberwolves che vincono sul campo della capolista ovest, gli Utah Jazz, con 101-96. Nel finale i T-wolves piazzano un parziale di 7-0 che permette loro di compiere l’impresa. Ai padroni di casa non bastano i 30 punti di Bogdanovic.

Un coro che fa “MVP” si sente dagli spalti dello Chase Center di San Francisco, casa dei Golden State Warriors che ieri sera hanno battuto i Denver Nuggets. I cori si riferivano a Stephen Curry che andò a segno ben 32 volte, rivelando si nuovamente il miglior giocatore della sera. Nelle ultime 13 gare ha conquistato (come minimo) 30 punti – poco sorprendete allora che i cori sono stati cantati proprio nei suoi confronti. Ma non sono arrivati dall’allenatore, dallo staff o dai compagni di squadra. L’highlight della serata: dopo 409 giorni sono tornati i tifosi all’arena di San Francisco – 1.935 in totale!

“Sappiamo che bisogna andare piano e garantire la sicurezza di ognuno di noi”, dice Curry dopo la partita. “La differenza è notevole quando i tifosi sono presenti. La fanno loro”.

Dopo la vittoria contro i Nuggets, i Warriors raggiungono il 9° posto in classifica della Western Conference e hanno la possibilità di partecipare al torneo di qualificazione per i play-offs.

Al Pepsi Center di Denver (casa dei Nuggets e gli Avelanche) termina la serie di otto successi consecutivi dei gialloblù. I Boston Celtics vincono per 105-87 dopo una splendida rimonta. Ai Nuggets nello specifico è mancato la forza offensiva di Jamal Murray, infortunato e dunque indisponibile. Tra gli ultimi due periodi gli ospiti provenienti da Massachussets piazzano un parziale di 31-3, non lasciando spazio a gli uomini di coach Michael Malone. I biancoverdi possono ringraziare (come nelle settimane precedenti) i soliti Tatum, Brown e Walker. In classifica, d’altro canto, cambia poco, dato che i Celtics si ritrovano al 7° posto della Eastern Conference – molto lontani dalla capolista Philadelphia.

Anche i Los Angeles Clippers collezionano una serie di vittorie: il successo contro i Detroit Pistons basta per blindare il 3° posto nella Western Conference, nonostante l’assenza del shooting guard Kahwi Leonard. Così, i californiani si affidano a Morris e George per battere i Pistons per 131-124. Buona la prova di Rondo (10 punti e 6 assist) che sostituisce al meglio l’infortunato Beverley (operato alla mano fratturata, ne avrà per un mese).

Vincenti anche i Milwaukee Bucks in casa degli Orlando Magic per 124-87. In assenza di Giannis Anetokounmpo è Khris Middleton a guidare l’attacco dei Bucks con 21 punti. Gli ospiti conquistano il campo già nel primo tempo con un punteggio di 57-38. I Magic si consolano con la crescita di Mo Bamba (21 putni) e Cole Anthony (12), comunque troppo poco per far male a Milwaukee.