Firenze– Annunciato un nuovo sciopero della durata di 24 ore, degli autisti Autolinee Toscane; questo è il gestore unico del servizio a livello regionale, a Firenze subentrato ad Ataf. La notizia era già stata nota settimana scorsa dal sindacato Cobas (organizzatore della manifestazione), con altri due scioperi giovedì 7 e venerdì 8 luglio 2022. Per questa causa gli autobus hanno subito ritardi e cancellazioni, con delle fasce garantite molto brevi, per permettere alla gente che utilizza i mezzi pubblici di recarsi a lavoro. Ma chi si sposta giornalmente con gli bus urbani conosce benissimo la situazione, non proprio rosea.

Motivo degli scioperi la protesta contro l’assunzione di personale con contratti a termine e tramite agenzie interinali, per le differenze salariali tra i lavoratori all’interno delle proprie residenze di lavoro, l’esternalizzazione dei servizi, il sistema informativo e comunicativo aziendale, le condizioni di lavoro e le relazioni industriali.

Una città bloccata

Per circa 24 ore ci sono stati disagi a livello urbano , con blocchi veri e propri a livello di spostamenti., con presidio alle 15 sotto la sede del consiglio regionale di via Cavour 4 a Firenze. L’ultimo sciopero indetto da Cobas, il 30 maggio 2022, ha stimato una percentuale di adesione del 18, 32 %.

In tutta la Toscana si sono riscontrati disagi, segno che lo sciopero è stato accolto dai lavoratori.

Autolinee Toscane: un’organizzazione che non esiste

I motivi dello sciopero sono certamente nobili, ma la realtà è molto diversa. In circostanze normali, infatti, le corse degli autobus, in particolare le linee più usate come il 23 o il 6 dalle tratte molto lunghe, saltano per mancanza di autisti. Oppure ritardano, l’affluenza è scritta sui tabelloni, spesso non veritieri, ma non esiste. Diventa difficile raggiungere determinati punti della città di Firenze, in quanto dovrebbe essere lecito dover prendere un mezzo pubblico che funzioni. Testimonianze dirette di autisti riferiscono la difficoltà di muoversi all’interno della città e di far rispettare gli orari delle corse. Inoltre, a causa del salario che si aggira attorno alle 1000 euro, molti autisti si sono licenziati.

Chi utilizza i mezzi urbani per muoversi, sa benissimo di dover aspettare da 10 ai 20 minuti per prendere un bus, spesso rimanendo a piedi perché o questi sono saturi o lo stesso autista non si ferma. Riferiscono una disorganizzazione dell’azienda a livello di orari e di macchine, nonché un salario non adeguato (motivo principale dello sciopero). L’unico mezzo che sembra funzionare è la Tramvia, che ha accorciato le distanze tra il centro storico e i punti più lontani come Novoli, Villa Costanza (Scandicci) e l’Ospedale Careggi. Previsto per il 19 luglio 2022, l’inizio del cantiere per una nuova linea (Fortezza-San Marco).

Biglietterie inesistenti

La nuova gestione dei mezzi pubblici passata ad Autolinee Toscane (che ha sostituto l’Ataf) ha generato disagi anche dal punto di vista della consultazione del sito: passanti riferiscono quanto sia difficile registrarsi sul sito apposito di Autolinee toscane o anche solo acquistare un biglietto. I Bar Tabacchi si stanno adeguando alla vendita dei biglietti della nuova azienda, ma spesso ne sono sprovvisti. Il biglietto online viene recepito solo da specifiche compagnie telefoniche come Wind, Tim, Vodafone.

Viene spontaneo chiedersi: e chi non ha queste compagnie telefoniche?

Controllori

Autolinee Toscane ha riportato a bordo i controllori, più agguerriti e più numerosi di prima: chi scrive testimonia di aver percepito un certo sadismo da parte di questi personaggi nel compiere il loro compito. Multe (della modica cifra di 45 euro) per i motivi più disparati: biglietto non obliterato (P.S.: passeggieri abituali riferiscono che in molti autobus le obliteratrici non funzionano), messaggio con il biglietto arrivato troppo tardi., biglietto delle vecchia compagnia Ataf. Le vittime preferite sono, ovviamente, i turisti. Esperienze abituali sui mezzi riportano una media di 3/4 multe a corsa.

Alle proteste dei passeggeri indignati: “Fate ricorso e denunciate l’azienda.”

Viene da chiedersi: con tutti questi soldi l’efficientissima Autolinee Toscane non potrebbe investire nel rendere più agevole i trasporti?

Le parole del Sindaco

E’ evidente che gli autisti abbiano le loro ragioni per manifestare e farsi sentire, come è evidente che ci sia una disorganizzazione alla base del sistema. Di recente a ControRadio, il Sindaco di Firenze Dario Nardella si è scagliato contro la compagnia dei trasporti, parlando di “livello di inefficienza indecente”. E prosegue “Nei prossimi 10 giorni parleremo con i vertici di Autolinee e poi incontreremo la Regione, perché come Comune di Firenze non abbiamo poteri coercitivi nei confronti della società”.

Ce ne siamo privati per anni e finalmente sono tornati: gli spettacolari fuochi per la festa di San Giovanni. O, i fochi, detto alla fiorentina.

Ieri, 24 giugno 2022, il cielo fiorentino si è tinto di mille colori, in occasione della festa del santo patrono della città. L’evento ha avuto luogo alle ore 22.10, dopo una giornata ricca di eventi: dalle cerimonie religiose e civili, alla finale del calcio storico, tenutosi a Santa Croce (vinta dagli Azzurri).

I Fochi

Per circa 40 minuti centinaia di persone, fiorentini e non, hanno tenuto gli occhi incollati verso il cielo per ammirare lo spettacolo pirotecnico offerto dal comune di Firenze. Novità assoluta gli smiles puntellati, i salici piangenti dorati e il tradizionale giglio, simbolo indiscusso del capoluogo toscano

Piccola nota: durante lo sparo dei fuochi, un piccolo albero poco sotto Piazzale Michelangelo (luogo da dove vengono sparati) ha preso fuoco, catalizzando per qualche momento l’attenzione del pubblico. L’incendio è stato prontamente domato.

L’albero “incendiato”

Ad intrattenere il pubblico, sparso su tutto il Lungarno, prima dell’evento, ci ha pensato la Banda della Fanfara della Scuola Marescialli e Brigadieri del Comune di Firenze, diretta da Alessandro Masti.

Come da tradizione, il centro della città è stato chiuso per permettere di guardare da ogni parte questo mirabolante spettacolo, gustando Brigidini e panini al lampredotto.

Bentornato, San Giovanni!

Dal 19 marzo al 31 luglio 2022 la Fondazione Palazzo Strozzi e i Musei del Bargello rendono omaggio a uno dei più celebri maestri del Rinascimento fiorentino e italiano che ha fatto scuola: Donatello ( Donato di Niccolò di Betto Bardi).

A lui è dedicata una mostra storica/artistica che mira a ricostruire, attraverso le sue opere, la lunga carriera di uno dei maestri più influenti e importanti dell’arte italiana e di tutti i tempi, confrontandolo con altri celebri artisti a lui contemporanei come Andrea Mantegna, Masaccio e Giovanni Bellini. Non mancano artisti come Andrea del Castagno e rifacimenti all’arte contemporanea.

La mostra

Lo straordinario viaggio all’interno dell’arte donatelliana è stato curato da Francesco Castiglioti, il quale articola la mostra in due sedi: Palazzo Strozzi e il Museo Nazionale del Bargello. All’interno di queste importanti strutture sceglie di esporre oltre 130 opere, disposte in arco tematico/cronologico: dagli esordi alla vecchiaia.

La mostra si configura come “unica e irripetibile” in quanto contiene sculture, dipinti, disegni, alcuni dei quali sono prestiti unici mai concessi prima, e provengono dai più importanti musei e istituzioni al mondo (quasi sessanta).

L’iniziativa, tra quelle di punta del 2022 a livello nazionale, vanta dei collaboratori d’eccezione come il Victoria e Albert Museum di Londra e lo Staatliche Museen di Berlino.

Palazzo Strozzi

A Palazzo Strozzi, il percorso ripercorre le tappe principali del pensiero e dell’arte di Donatello: dal marmo del David all’ Amore-Attis del Bargello, in bronzo, passando per la celeberrima Madonna Pazzi (in prestito dal Bode-Museum di Berlino). Sono esposti per la prima volta fuori dal contesto originario, il Convito di Erode e le statue Fede e Speranza dalla fonte battesimale del Battistero di Siena.

Non mancano lavori provenienti dal periodo padovano dell’artista (durato un decennio) come il Crocifisso e l’Imago Pietas (la cui posizione degli elementi sarà di ispirazione per molti artisti) provenienti dalla Basilica di Sant’Antonio da Padova. Da Napoli arriva, invece, la Testa Carafa.

E poi ancora le celebri statue dei due San Giovanni Battista: quello “giovane”, in marmo, realizzato per la casa Martelli e quello “maturo”, in bronzo, realizzata a Firenze, in seguito portata dallo stesso Donatello a Siena, dove ora è collocata nel Duomo, all’interno di una cappella a lui dedicata.

Appositamente restaurate per la mostra sono le straordinarie porte bronzee della Sagrestia Vecchia di San Lorenzo a Firenze.

All’interno delle sale, si dispiega il genio del “maestro dei maestri”, un rivoluzionario che, attraverso la sperimentazione dei materiali, nelle tecniche e nei generi si pone come uno degli iniziatori della grande stagione del Rinascimento.

Bargello

Al Museo Nazionale del Bargello la mostra continua con il San Giorgio e il David di bronzo (esposti in maniera permanente) ed, eccezionalmente, la Madonna delle Nuvole, in prestito dal Museum of Fine Arts di Boston. Grande ospite è anche la Madonna Dudley, direttamente dal Victoria ad Albert Museum di Londra.

Per completare il percorso, si consiglia una visita (meritata) a Palazzo Vecchio, dove è esposta Giuditta e Oloferne, una delle grandi opere realizzate da Donatello per casa Medici.

OLTRE 100.000 DI VISITATORI

La mostra, dalla sua apertura del 19 marzo, ha registrato un record di oltre 100.000 di visitatori di tutte le età: si riscontra un buon numero di visite di fascia d’età giovanile, complice il bonus cultura di 500 euro per i diciottenni. Inoltre, al successo, sta contribuendo enormemente, spiega una nota della Fondazione di Palazzo Strozzi, il coinvolgimento social attraverso l’hashtag ufficiale #donatelloilrinascimento e i vari contenuti inerenti, pubblicati sia sulle piattaforme ufficiali sia nei contenuti dei fruitori singoli.

Infine, la critica e la stampa hanno giudicato positivamente l’allestimento delle otto sale di Palazzo Strozzi e del Bargello sia dal punto di vista scientifico, sia dal punto di vista dell’allestimento.

Info

Qui di seguito il link per accedere direttamente al sito della Fondazione per scoprire i prezzi: https://www.palazzostrozzi.org/

Si ricorda che la mostra è aperta tutti giorni (festivi compresi) dalle 10.00 alle 20.00 mentre il giovedì dalle 10.00 alle 23.00. Il giovedì, oltre all’apertura serale, il biglietto ha il costo di 5 euro per i minori di trent’anni.

LUOGO: Nelson Mandela Forum, Firenze.

DUE DATE: 19 e 20 giugno 2022.

Dopo due anni e mezzo di pandemia e tantissimi rinvii, tornano a calcare i palchi dei palazzetti di tutta Italia I Pinguini Tattici Nucleari. La band bergamasca è stata la rivelazione del festival di Sanremo 2020, quando si è esibita con il brano “Ringo Starr”, stregando grandi e piccini con la loro musica indie/ pop. E citazionismo a gogo all’interno dei loro brani.

A marzo dello stesso anno sarebbe dovuto partire un tour nazionale che avrebbe toccato ogni punto della penisola (isole comprese).

Locandina di “Dove eravamo rimasti Tour”

Le date, causa covid, erano state riprogrammate per l’ottobre del 2021 ma la seconda ondata, con conseguente chiusura, ha rallentato ulteriormente l’esibizione, arrivando all’anno seguente. Ciò non ha fermato il loro successo con la pubblicazione di un nuovo album, il 5 dicembre 2021, (“Ahia) e un nuovo singolo a fine maggio 2022, “Giovani Wannabe”. Il brano è da qualche settimana ai primi posti delle classifiche delle radio italiane e di Spotify.

“DOVE ERAVAMO RIMASTI TOUR”: RIPARTIRE

Il tour sintetizza tutta la voglia della band di lasciarsi alle spalle questi due anni di stop di eventi dal vivo (il sale dell’industria della musica) e di ripartire, appunto, “da dove si era rimasti”.

Le prime tre tappe sono state a Treviso, Padova e Brescia. Il 19 e il 20 giugno, i sei ragazzi di Bergamo si sono esibiti nel capoluogo toscano con una doppia data che registrava SOLD OUT da mesi!

Entrambe le due serate sono state emozionanti, sia per il pubblico, contenuto a stento all’interno della struttura, sia per il gruppo.

Lo stesso cantante, Riccardo Zanotti (classe ’94), si è commosso sul palco mentre si accingeva ad eseguire una delle canzoni del momento, “Pastello Bianco“.

IL CONCERTO

In queste due ore (quattro, considerando entrambe le date) i Pinguini hanno regalato al pubblico uno spettacolo unico, ricongiungendosi con un numero grandissimo di fan che hanno partecipato attivamente alla grande festa.

La scaletta dei brani conteneva la storia del gruppo, in attività da dieci anni: dai brani più recenti come “Ridere”, “Giovani Wannabe”, “Pastello bianco”, alla versione acustica eseguita dal tastierista Elio Biffi (anche lui classe ’94) di “Cancelleria”. Poi l’intramontabile “Tetris”, che ha donato loro notorietà nel 2017, e un Medley cosmico con tutte le canzoni vecchie e nuove.

I Pinguini tornano ad abbracciare il loro pubblico e a non separarsene più.

Le successive tappe registrano già il tutto esaurito! La prossima sarà proprio oggi, 23 giugno 2022, a Roma, Palazzo dello Sport.

Un buon divertimento a chi ci andrà stasera!

LA SCALETTA

Ecco, di seguito, la scaletta del concerto dei Pinguini Tattici Nucleari:

Ridere
Nonono
Antartide
Giovani Wannabe
Bergamo
Ringo Starr
Cancelleria
Freddie
Scatole
La storia infinita
Bagatelle
Verdura
Sciare
La banalità del mare
Sashimi
Scooby Doo
Giulia
Ferma a guardare (Ernia cover)
We Want Marò Back
Irene
Lake Washington Boulevard

Tetris
Pastello bianco

Il governo ha dato il via libera. E’ finalmente tempo di riaperture per i musei e i luoghi della cultura ubicati nelle regioni passate in zona gialla. Tra queste la Toscana e Firenze non fanno eccezione. I visitatori potranno nuovamente riprendere il dialogo interrotto con le manifestazioni visibili e tangibili della cultura. Le porte dei musei fiorentini torneranno a garantire l’effettiva destinazione pubblica dei ben noti capolavori. Obiettivo raggiunto soltanto in parte negli ultimi mesi mediante le iniziative virtuali in rete. Oltre alla mascherina obbligatoria per tutta la durata della visita, la misurazione della temperatura corporea all’ingresso e il distanziamento, l’ultimo decreto ha aggiunto la regola nuova della prenotazione obbligatoria per il fine settimana. Dal lunedì al venerdì, invece, i musei potranno regolarsi nel modo che ritengono più opportuno. Il termine a quo per cominciare le riaperture era fissato al 26 aprile. Eppure sotto il Cupolone le realtà museali hanno messo da parte la fretta per ponderare decisioni che ad un primo impatto possono sembrare rivedibili, ma che ad un’analisi meno superficiale risultano quanto mai oculate. Soltanto il museo del Giardino di Boboli ha indossato i panni dell’apri-fila e ha riaperto i battenti nella giornata di ieri 27 aprile. Attraverso l’ingresso di Palazzo Pitti, il parco sarà visitabile dal lunedì alla domenica dalle 8,15 alle 18,30. La Botanica Superiore resterà aperta soltanto la mattina (con orario 9-13). In ottemperanza alle norme, resteranno chiuse la Grotta Grande e il Museo delle Porcellane.

A differenza del Giardino di Boboli, il voglioso visitatore museale dovrà attendere almeno un’altra settimana prima di poter varcare di nuovo la soglia dei grandi complessi museali cittadini. La Galleria degli Uffizi riaprirà al pubblico martedì 4 maggio. Sarà il direttore Eike Schmidt a riaprire il portone d’ingresso, consentendo l’accesso all’ordinario percorso di visita, arricchito dalle 14 nuove sale del primo piano, e alla mostra di scultura romana dedicata alla figura della donna in età imperiale dal titolo Imperatrici, matrone, liberte prorogata fino al 13 giugno. Il 4 maggio sarà la volta degli altri musei di Palazzo Pitti: la Galleria Palatina, la Galleria d’Arte Moderna e il Tesoro dei Granduchi. Due giorni dopo riaprirà, in vesti del tutto nuove, la Galleria dell’Accademia. In questi mesi il museo ha inaugurato numerosi cantieri di ristrutturazione che coinvolgono la Gipsoteca di Lorenzo Bartolini e la Sala del Colosso. I cantieri hanno costretto gli operatori a mobilitare oltre 400 opere per creare un nuovo allestimento. Ne guadagna il coinvolgimento emotivo del visitatore che potrà essere accompagnato verso la Tribuna dove alloggia il David di Michelangelo da uno stuolo di figure, i gessi di Lorenzo Bartolini, che prima alloggiavano nella Gipsoteca. Discorso analogo per le sale delle mostre temporanee nelle quali trovano posto i dipinti rinascimentali provenienti dalla Sala del Colosso.

Lunedì 3 maggio il Museo del Bargello riapre con orario 8,45 – 13,30. Sarà chiuso il martedì, la seconda e quarta domenica del mese. Riaprono il medesimo giorno le Cappelle Medicee e il Museo di Palazzo Davanzati. Se per i grandi musei statali l’orientamento prevalente è quello dell’attesa per ultimare i lavori e fornire al pubblico un più efficiente servizio, i musei civici fiorentini erano inizialmente intenzionati ad inserirsi nel solco del rinvio tracciato dagli omologhi statali. Salvo poi ricevere differente ordine da Palazzo Vecchio. Così da questa mattina tornano fruibili: il Museo di Palazzo Vecchio e la Torre di Arnolfo con orario 9,00 – 19,00 tutti i gironi, escluso il giovedì (9,00 – 14,00); il Museo del Novecento con nuove interessanti mostre dal lunedì alla domenica con orario 11,00 – 19,00 e il giovedì dalle 11,00 alle 14,00; la Cappella Brancacci dal mercoledì al venerdì dalle 10,00 alle 17,00. Aprirà dal 30 aprile anche l’affascinante Museo Bardini visitabile il lunedì, venerdì, sabato e domenica con orario 11,00 – 17,00.