Durante la conferenza stampa in vista del match Napoli-Inter, il tecnico nerazzurro, Antonio Conte, ha parlato della forma dei suoi ragazzi, considerando anche le critche nei suoi confronti. Ecco alcune delle sue parole:
“Andiamo lì a giocarci la partita per cercare di ottenere una vittoria, alla fine della partita vedremo quale sarà il risultato. Non possiamo permetterci di fare calcoli, non conviene mai, diventerebbe deleterio. Quanto mi danno fastidio le critiche continue all’Inter o che giochiamo in modo troppo difensivo? Ormai ho capito che il problema sono io, quindi me ne faccio una ragione. L’importante è che non tocchino l’Inter. Riguardo al primo posto, non dobbiamo correre, sappiamo i sacrifici che abbiamo fatto per trovarci in questa posizione, dobbiamo essere umili e sapere che ancora mancano degli step per arrivare a coronare un sogno per noi”; dice l’ex allenatore della Juventus.
“Il Napoli è una squadra forte. Come sono forti loro dovremo dimostrare di essere forti noi. Abbiamo grande rispetto per l’avversario”, ha concluso il tecnico dell’Inter.
L’esterno nerazzurro, Achraf Hakimi, sta vivendo momenti incredibili all’Inter che ormai è ad un passo dalla conquista del 19° scudetto. L’ispano-marocchino, addirittura, è uno dei protagonisti tra le file della “Beneamata” di quest’anno, rendendosi decisivo con gol e assist. La prestazione più recente lo dimostra: è stato lui a dare l’assist a Darmian che ha segnato il gol dell’1-0 contro il Cagliari, valido per l’undicesima vittoria di fila in Serie A – un record. “È stato un bellissimo gesto d’affetto – racconta la freccia della nazionale marocchina – il mister è con noi qualunque cosa succeda. È un fratello maggiore, per età ed esperienza. Ci lascia liberi, ci permette di divertirci e in campo si vede. Fa parte di quel gruppo che lui stesso ha costruito”.
La professionalità di Hakimi si vede, dunque, anche fuori dal campo e non è questo l’unico esempio: come riportato da “La Repubblica”, durante un’intervista, Hakimi ha risposto alla domanda sull’esultanza per rendere tributo a George Floyd quando giocava ancora al Borussia Dortmund: “Noi persone pubbliche dobbiamo dire al mondo che non esistono differenze e impegnarci perché il razzismo non esista più. È un enorme dispiacere che sopravviva, in questo secolo. Le persone vengono trattate diversamente per il colore della propria pelle. Non lo meritano, non è accettabile. Abbiamo tutti un cuore, e arriva un momento nella vita in cui bisogna capirlo”.
In Serie A, la corsa per la competizione europea più prestigiosa sta per giungere al termine. Restano 8 giornate da giocare e le distanze tra le prime 7 squadre in classifica si riducono sempre di più. Escludendo l’Inter (capolista da febbraio) che è vicinissima alla conquista del 19° scudetto, si può dire che per le inseguitrici tutto è ancora possibile, dato che Milan, Juventus, Atalanta, Napoli, Lazio e Roma sono riuscite a vincere. La classifica, dunque, è cambiata di poco.
I rossoneri reagiscono dopo lo stop casalingo contro la Sampdoria e battono il Parma per 3-1 al Tardini. Lo scudetto, molto probabilmente, però, andrà in casa nerazzurra. Dietro al “Diavolo” c’è la Juve che ugualmente potrebbe già salutare il sogno del 10° scudetto consecutivo, nonostante il successo contro il Genoa. Ma i bianconeri hanno ancora la finale di Coppa Italia da giocare, ovvero contro l’Atalanta, attualmente al 4° posto a -2 dalla squadra di Stefano Pioli. In una partita molto combattuta la Dea conquista i tre punti sul campo della Fiorentina grazie ad un 3-2. Occhio però anche al Napoli, vincente contro la Sampdoria e sempre vicino ai posti per la Champions League. Infine, anche le due squadre della capitale (Lazio e Roma) conquistano i tre punti contro l’Hellas Verona e il Bologna.
Il tecnico del Parma, Roberto D’Aversa ha provato tutto, ma i tre punti li conquista il Milan. Dopo un primo tempo a bassi livelli da parte dei suoi ragazzi, arriva una reazione nella ripresa – senza successo. Nel post-match, D’Aversa ha commentato la partita che ha permesso al Milan di restare al secondo posto in classifica. Queste sono le sue parole:
“Nel secondo tempo non abbiamo sfruttato bene la superiorità numerica. Ci sono state delle occasioni, ma non le abbiamo concretizzate. La partita è stata compromessa nel primo tempo, con i ritmi giusti avremmo potuto mettere in difficoltà il Milan. Ma non meritavamo la sconfitta. Le due reti sono merito non tanto delle qualità avversarie, ma della nostra poca cattiveria – ha detto il tecnico parlato dell’uno-due rossonero -. Non possiamo partire nel primo tempo con un approccio così timido e rinunciatario, c’è stata poca voglia di mettere in difficoltà l’avversario”. Male Gervinho sostituito all’intervallo con Cornelius: “Ho fatto un cambio, ma in tanti hanno giocato sotto tono nella prima frazione di gioco. Gervinho non è l’unico responsabile, nella ripresa c’è stato un atteggiamento diverso e ci teniamo solo la reazione.”
Considerando che il Parma sta lottando ancora per la salvezza, D’Aversa ha ribadito la sua opinione anche su questo:
“Mancano partite che possono permetterci di raggiungere l’obiettivo. Siamo ‘bellini’, ma preferirei avere qualche punto in più. In un campionato di Serie A ci sono degli atteggiamenti che vanno cambiati”.