Il 25 Novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, fenomeno purtroppo ancora troppo diffuso, anche nel nostro paese.

PERCHE’ E’ STATA ISTITUITA – Il 17 dicembre del 1999 l’assemblea generale dell’ONU ha deciso di dar vita a questa giornata di celebrazione, al fine di creare maggiore consapevolezza in chi la violenza la subisce, ma anche in chi la esercita. Per far sì che certe azioni distruttive, attuate nei confronti di donne e ragazze, non rimangano più impunite e affinché le stesse non vengano stigmatizzate per il fatto di aver avuto il coraggio di denunciare.

Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la violenza sulle donne è tra le più diffuse e persistenti violazione dei diritti umani. Sono davvero tanti gli esempi che si possono utilizzare per far comprendere meglio a cosa realmente ci si riferisca quando si parla di violenza sulle donne; si passa dalle azioni con conseguenze visibili, come essere percosse, ma anche ricevere uno schiaffo o una spinta, essere costretta ad avere un rapporto sessuale contro la propria volontà, a quelle invisibili ma non meno gravi, come essere attaccata o minacciata verbalmente, venire controllata costantemente e in modo soffocante dal partner, vedersi negato l’accesso alle risorse economiche dal marito o dal compagno. Negli ultimi anni poi, a quello comunemente chiamato Stalking, si è anche aggiunta la sua versione “cyber”, e il revenge porn, portatori di violenza psicologica offline e online.

DATI E STATISTICHE – Nonostante è da almeno vent’anni che sono stati definiti i diritti delle donne, nella Seconda conferenza mondiale sui diritti umani, tenuta dall’ONU, e si sia attuata una stratificata opera di modernizzazione della legislazione, culminata concretamente nel 2013 con la Convenzione di Istambul  e l’emanazione della cosiddetta legge sul femminicidio, mentre la legge va in una direzione, i dati statistici vanno purtroppo in quella opposta.

Secondo la polizia di Stato, promotrice della Campagna Nazionale “Questo non è amore“, nonostante un calo deireati spia che possono precedere i femminicidi, il numero delle donne uccise è ancora sempre troppo alto;  sono 89 al giorno, infatti, le donne vittime di reati di genere che si contano in Italia, e nel 62% di casi si tratta di maltrattamenti in famiglia. Sempre secondo la polizia è il contesto familiare quello in cui la maggior parte delle volte la donna soccombe in modo definitivo alla discriminazione nei confronti del suo genere.

Stop violence against women

DIRE NO TUTTI I GIORNI E DENUNCIARE – Il primo ostacolo da superare per le vittime, è senza dubbio trovare la forza per denunciare, che non è poi così facile. Per fortuna, comunque, oggi gli strumenti a disposizione sono diversi.  

Oltre alle forze dell’ordine, chiamando il Numero di Emergenza Unico Europeo “112” e/o 113” attivo 24 ore su 24 e per 365 giorni all’anno,  ci si può rivolgere al Telefono Rosa al numero 1522, anch’esso attivo tutti i giorni 24 ore su 24, a cui rispondono le esperte volontarie dell’associazione, punto di riferimento per le donne che subiscono violenza. E poi ci sono i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio, a cui le donne in pericolo possono rivolgersi direttamente.

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