La trasferta di Udine è risolta da due guizzi di Cristiano Ronaldo. A pochi minuti dalla fine Pirlo concede il debutto stagionale al giovane attaccante dell’Under23.

LE TANTE FACCE DELL’ATTACCO – Minuto 84 di Udinese-Juventus. Il pari è stato acciuffato grazie al rigore trasformato da Ronaldo un minuto prima ma non basta. Per non perdere quota nella corsa al piazzamento in Champions League, serve lanciare il cuore oltre l’ostacolo. E’ necessario sbilanciare la squadra nel tentativo di trovare il gol del vantaggio. Morata ha già rilevato uno spento Dybala ma il cambio non ha sortito gli effetti sperati. Non buona la condizione dello spagnolo, come annunciato nella Conferenza della vigilia. Pirlo guarda in panchina e decide che è arrivato il momento di inserire Felix Correia per l’esordio stagionale. Sei minuti più recupero per dare un po’ di brio all’attacco bianconero. Il classe 2001 tocca pochi palloni ma dimostra di avere gamba e personalità. Il tempo concessogli non gli consente di imprimere cambiamenti consistenti al match. Non è Ronaldo, per il quale anche una sola palla può essere quella della svolta. Ma non è certo colpa sua se l’attaccante proveniente dall’Under23 di Lamberto Zauli non ha potuto beneficiare in stagione di un più ampio minutaggio. E’ comunque lecito domandarsi se un debutto anticipato di qualche mese avrebbe potuto fornire alla squadra quella imprevedibilità che più volte è latitata nella manovra offensiva di Andrea Pirlo. Tanti tifosi e addetti ai lavori hanno invocato a gran voce l’impiego di Felix Correia nei momenti più delicati dell’annata bianconera. Il tecnico bresciano lo lancia in campo nel finale di gara della Dacia Arena, più per riparare all’errore di non aver tenuto in campo Dybala quando c’era bisogno di qualcosa in più lì davanti, che per sincera convinzione nelle sue qualità. Eppure il ragazzino portoghese sarebbe stato utile nel momento in cui, prima dell’infortunio della Joya, si ripetevano le prestazioni sottotono dell’argentino. O quando un esausto Morata era costretto agli straordinari per sopperire alla mancanza di interpreti d’attacco. O ancora quando un deludente Kulusevski inscenava con scarsi risultati il ruolo di partner di Ronaldo in un tandem d’attacco improponibile. La prima presenza in campionato del giovane Correia arriva quando mancano soltanto quattro partite al termine della contesa (cinque con la finale di Coppa Italia). Se Dybala sarà l’oggetto del prossimo mercato e se Morata è la scialba fotocopia del letale centravanti di inizio stagione, non riteniamo affatto fuori contesto l’inserimento di qualche nota nuova nello spartito, quest’anno spesso stonato, della Vecchia Signora. Il futuro è suo. Sta alla Juventus crederci.

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