Nuovo asset per l’Eca di Al-Khelaifi. Entusiasta Ceferin che non risparmia una frecciata ad Agnelli quale capitano reo di aver abbandonato la nave Uefa.

NOMINE – Più che la composizione del nuovo Executive Board dell’Eca sembra di assistere al più diretto contrattacco Uefa agli oppositori dell’Ancien régime del calcio europeo. Un nuovo capitolo della vicenda Superlega che continua a rimbalzare da una parte all’altra degli schieramenti con toni aspri e veleni destinati a non risanare ferite sin troppo profonde. E così tra i nuovi volti dell’Eca figurano Alessandro Antonello, CEO dell’Inter, Daniel Levy, presidente del Tottenham e Miguel Ángel Gil, CEO dell’Atletico Madrid. Inter, Tottenham e Atletico Madrid. Tre club firmatari del nuovo progetto Superlega ma che hanno ritirato oggi il premio fedeltà conseguente al tempestivo rinsavire. L’Associazione dei club europei con a capo Nasser Al-Khelaifi fa terra bruciata intorno a sé dopo le dimissioni di Andrea Agnelli. Un gesto dal forte sapore politico che mira a irradiare il suoi effetti sulle tenebre dei promotori del golpe innovativo. “Avverto un senso di rinnovata speranza per la nostra organizzazione e per la famiglia del calcio europeo. Sono qui per rappresentare ogni singolo membro. Recentemente, alcune persone hanno cercato di dividerci. Hanno fallito. Hanno ottenuto il contrario: ci hanno unito e siamo più forti. Sono fiducioso, il futuro del calcio europeo non potrebbe essere più luminoso”, così il numero uno del PSG, millantando una forza tutta economica e molto poco progettuale. Vedte già la nebbia che si dirada e lascia spazio ad un cielo azzurro con qualche pittoresca nuovoletta? No? Forse perché la predica moraleggiante dello sceicco appare più un goffo tentativo di propaganda che una illuminata dichiarazione d’intenti. Fuori luogo e inadeguato a dir poco, il messaggio del patron del PSG stona con quanto abbiamo assistito negli ultimi due mesi. Al Khelaifi è stato capace di allestire a Parigi una squadra con i più forti giocatori del mondo che per una combinazione fortuita sono approdati sotto la Torre Eiffel a zero. Per riuscire nello scopo, ha elargito commissioni sontuose agli agenti e garantito un monte ingaggi che rende certamente più eque le possibilità dei club “minori”. Non so voi, ma io mi sento già molto più rassicurato sul futuro.

CAPITANI E NAVI – In occasione dell’evento, anche il presidente Uefa Aleksandr Ceferin ha preso la parola per tornare sulla questione Superlega: “Molti di noi si stanno chiedendo quando torneremo alla normalità, perché il 2020 e il 2021 sono stati tutto fuorché normali. C’è stata la pandemia, che ha indebolito il mondo del calcio, ma dobbiamo restare uniti anche per riprenderci da quella disgraziata e ciarlatana Super Lega, che speriamo sia stata solo un episodio che non vogliamo tornare a vivere. Dobbiamo ora perseguire una normalità migliore, un modello per il calcio europeo, muovendoci verso un futuro luminoso per tutti e non solo per pochi privilegiati”. Prima che possiate pensare che il destinatario delle ultime sue parole fosse stato Al-Khealifi e il calcio dei facoltosi sceicchi, devo precisare che il numero uno Uefa faceva, invece, riferimento a Perez e compagni, i pericolosi sabotatori del modello Uefa. Se le dichiarazioni sopra riportate non vi avessero già strappato un sorriso amaro, lo faranno senza dubbio quelle successive, relative al Financial Fair Play che, secondo Ceferin, “non supporterà comportamenti irresponsabili ma sarà solido, incoraggerà gli investimenti: i club devono capire che le strategie finanziarie possono impattare su tutte le altre”. Oltre a limitarci a non comprendere l’assurdo paradosso della risoluzione del problema mediante il problema stesso, segnaliamo la stringente necessità di un tetto salariale che possa arginare la sperequazione sugli ingaggi e garantire un più sano equilibrio. E che appare, a ben vedere, una soluzione dalla portata molto più ampia. Nessuna parola dei vertici Uefa in merito. Ceferin ha preferito indossare abiti talari e crocefisso per evangelizzare il popolo in ascolto con un brano tratto dal vangelo secondo l’Uefa: “Quando attraversi una tempesta hai bisogno di un buon capitano e l’Eca ora ce l’ha, mentre quello che c’era prima è scappato dalla nave”. Amen.

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