Umberto Eco, nel prologo del Pendolo di Focault, prende in giro i complottisti con queste parole: “l’altezza della piramide di Cheope è uguale alla radice quadrata del numero dato dalla superficie di ciascuno dei lati. […] Prenda l’altezza del pyramidion, la moltiplichi per l’altezza della piramide intera, moltiplichi il tutto per dieci alla quinta e abbiamo la lunghezza della circonferenza equatoriale. Non solo, se prende il perimetro della base e lo moltiplica per ventiquattro alla terza diviso due, ha il raggio medio della terra. In più l’area coperta dalla base della piramide moltiplicata per 96 per dieci all’ottava dà centonovantasei milioni ottocentodiecimila miglia quadrate che corrispondono alla superficie terrestre.” “Signori”, disse, “invito loro ad andare a misurare quel chiosco. Vedranno che la lunghezza del ripiano è di 149 centimetri, vale a dire un centomiliardesimo della distanza Terra-Sole. L’altezza posteriore divisa per la larghezza della finestra fa 176/56 = 3,14. L’altezza anteriore è di 19 decimetri e cioè pari al numero di anni del ciclo lunare greco. La somma delle altezze dei due spigoli anteriori e dei due spigoli posteriori fa 190 x 2 + 176 x 2 =732, che è la data della vittoria di Poitiers. Lo spessore del ripiano è di 3,10 centimetri e la larghezza della cornice della finestra di 8,8 centimetri. Sostituendo ai numeri interi la corrispondente lettera alfabetica avremo C10 H8, che è la formula della naftalina”.
Tutto vero, ma quando capita una coincidenza, ci suona sempre molto strana e ci porta a riflessioni più o meno contorte. L’altro giorno una mia cugina di fede molto salda mi ha invitato a vedere un filmato su Youtube sulle apparizioni di Medjugorje. Vista la sua insistenza, alla fine l’ho visto. Ho poi commentato con mia moglie che non credevo nelle apparizioni della Madonna e non credevo neanche nei segreti. Perché mai la Madonna o Dio dovrebbero usare la profezia per parlarci? Non è né logico né pratico. Poi perché usare delle persone qualunque come i veggenti di Medjugorje. E ho concluso con molta foga dicendo che si può discutere se Dio esista o meno, ma non si può suppore un Dio non razionale. E quindi le profezie di Medjugorje per me, non potevano che essere una cagata pazzesca (per usare l’alto linguaggio fantozziano).
La cosa sembrava finita così, ma la Domenica delle Palme una mia vecchia zia mi ha chiesto di procurarmi l’ulivo benedetto. Sono andato a messa ma ho scoperto che, causa Covid, il prete non lo distribuiva. Ho allora chiesto a un mio studente di dottorato che vive presso una comunità di Focolarini se me lo poteva procurare. Mi ha detto che, causa zona rossa in Toscana, me lo poteva portare solo quando saremmo diventati gialli, ossia fra circa 40 giorni. Ho riflettuto che nella Bibbia c’è un personaggio che riceve un ramoscello di ulivo dopo circa 40 giorni. E’ Noè e lo riceve portato da una colomba come simbolo della fine del diluvio. Ho immediatamente interpretato tutta la vicenda come una profezia che fra 40 giorni la pandemia finirà e si ritornerà la vita normale.
Ho riflettuto che ci sono 3 serie ragioni che giocano a favore di questa interpretazione escatologica:
- Ho le palle piene di questo lockdown e non vedo l’ora che finisca, quindi, a questo fine, accetto anche una profezia
- Se Dio esiste e ha il senso dell’humour (cosa che ritengo molto probabile leggendo sia la Bibbia che il Corano) si deve essere molto divertito a regalarmi una profezia dopo la mia sparata sull’idiozia di credere nelle profezie dei veggenti. Dio (ed Allah) amano umiliare e confondere i pseudo-sapienti che pensano di sapere tutto. Gesù confonde i dotti farisei, Allah umilia Maometto con la vicenda degli uomini che avevano dormito per centinaia di anni in una caverna.
- Fra 40 giorni arriva l’estate, saranno stati vaccinati altri 12 milioni di Italiani e saranno disponibili gli anticorpi monoclonali per terapia. Quindi non è improbabile che fra 40 giorni l’incubo sarà veramente finito.
In conclusione, sono disponibile a dichiararmi pubblicamente sconfitto dal potere delle profezie purché si faccia ritorno fra 40 giorni alla vita normale.