Il pragmatismo di Draghi emerge con sempre maggior forza: autonomia di approvvigionamento per i vaccini; aperture sempre più massive; dossier scottanti accelerati…
Temo, tuttavia, che, nel contesto in cui si esercita, nazionale ed europeo, finirà per tradursi in cinismo.
Cinismo tanto più crudele, perché non vi è discussione, né pare vi possa essere, sui valori, le persone e gli asset economici dei quali è stato accettato il sacrificio.
Cinismo tanto più preoccupante, perché esercitato con logiche vecchie, da vecchi che si riempiono la bocca del futuro dei giovani, ma non ne sono minimamente preoccupati, come mostra il fatto che siano indifferenti alle nuove tecnologie, al loro controllo, alla corsa allo spazio, vissuta ancora come nel ‘69, senza la consapevolezza che ormai è questione di business e non solo di geopolitica.
Bisognerebbe che i sedicenti leader politici avessero prima la forza e poi il coraggio di dare una visione.
Si azzuffano, invece, su luoghi comuni, su battaglie sacrosante, come quella sul ddl Zan, ma che non possono essere fondative di un nuovo patto nazionale… Forse perché sono anche loro figli di un popolo che, in fondo, quando non è novax, vuole sol correre a vaccinarsi, saltando la fila.
Cosa si può fare per invertire la rotta? Sperare… lavorare… sperare…

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