Quali personaggi mi ricordano la situazione dell’Italia e dell’Europa? Oltre alla solita Maria Antonietta che pensava di risolvere il problema della fame del popolo con le brioches sicuramente possibili emblemi di questa situazione sono il Ct Ventura (quello dell’eliminazione del mondiale di calcio sostanzialmente con lo stesso parco giocatori a disposizione con cui Mancini ha inanellato successivamente 25 partite di fila in cui è rimasto imbattuto) o Schettino (quello del naufragio della Costa Concordia).

Abbiamo una serie di persone incompetenti al potere sia in Italia che in Europa. La Ursula von der Leyen, con il disastro della campagna vaccinale e dei contratti capestro con le aziende farmaceutiche, è riuscita nel miracolo di rendere gli Inglesi entusiasti della Brexit e di rendere, al suo confronto, Boris Johnson un gigante politico sia per spessore che per valore valore. L’Europa ha mostrato tutta la sua debolezza: è l’unico blocco economico incapace di produrre un proprio vaccino. Ce l’hanno fatta gli US, ce l’ha fatta l’UK, ce l’ha fatta la Cina, ce l’ha fatta la Russia ma non l’Europa. Non abbiamo la tecnologia per produrre vaccini e non abbiamo il peso politico per comprarli sul mercato.

Ma è in Italia che abbiamo raggiunto il massimo. Abbiamo un ministro della salute che pensava che il lockdown dello scorso anno, insieme ai banchi a rotelle delle Azzolina (più di 100 milioni di Euro buttati nel cesso) avessero sconfitto il Covid tanto da scrivere un libro apologetico lo scorso agosto sia sul modello Italia che su sé stesso. Libro che, dopo le regionali a settembre, con l’avvento della seconda ondata, non è più uscito, né più uscirà, in libreria. Sembra si trovi solo su e-bay a prezzi folli, conteso dagli amanti dell’trash-horror tipo quelli che pagano a peso d’oro le copie originali di Mein Kampf. Abbiamo in Lombardia, dove ci sono fior fiore di aziende informatiche, i dirigenti di Aria (che aveva inglobato Lombardia Informatica) incapaci di realizzare una piattaforma informatica capace di gestire in modo accettabile il piano vaccinale. Abbiamo avuto una pletorica commissione di esperti(?) che ha partorito una piattaforma di tracciamento come Immuni che si è rivelata essere un colossale fiasco. Abbiamo il Governatore della Toscana che dopo che la Toscana aveva superato la scorsa settimana i 250 casi su centomila e con un contagio ancora in forte aumento (R_t pari a 1.08) vaneggiava di ritorno prossimo (il 12 Marzo) in zona arancione. Abbiamo il neo segretario del PD che ha indicato, come misure prioritarie per affrontare l’emergenza pandemica, il voto ai 16enni e lo ius soli.

Insomma abbiamo una classe dirigente, politica ma non solo, totalmente inetta e completamente lontana dai reali bisogni della popolazione. Vi è inoltre in atto un pensiero unico. Nonostante il disastro economico (intere filiere produttive sono allo stremo), nonostante il disastro sanitario (abbiamo superato i 110 mila morti, uno dei paesi peggiori al mondo per la mortalità in percentuale), nonostante il disastro etico-morale che sta cancellando la nostra tradizione religiosa (le chiese sono vuote e ormai il paese è quasi totalmente scristianizzato) nonostante la drammatica e spesse volta non giustificata riduzione delle libertà costituzionalmente garantite (per un anno abbiamo subito un lock down devastante per la nostra psiche), i nostri giornalisti lodano all’unisono il livello della nostra classe dirigente e blaterano di un modello Italia che può esistere solo negli incubi di Freddy Krueger. Sono loro credo l’ultima barriera a una rivoluzione che altrimenti sarebbe inevitabile. Siamo in una situazione come la Francia e la Russia prima della rivoluzione, ma a differenza loro, abbiamo una classe intellettuale prona alle politiche governative che non incita il popolo a riprendersi il potere. Non abbiamo né un Robespierre né un Lenin ne un Mao.

Ma, nonostante Speranza, il Covid prima o poi finirà e l’Europa (e l’Italia) dovranno affrontare le conseguenze di una guerra disastrosamente persa a dire il vero non solo da noi ma, anche se in misura nettamente minore, da tutto l’Occidente. Chi pagherà le conseguenze della sconfitta? Tutti i ceti sociali e tutte le classi di età. Il debito deve essere ridotto, quindi l’inflazione sarà necessaria ma ridurrà assieme al debito anche il potere d’acquisto delle pensioni. Il mondo del lavoro sarà ristrutturato, per i giovani il posto fisso sarà una chimera e dovranno imparare a vivere come partite Iva, i lavoratori più anziani saranno rottamati e prepensionati, i lavoratori di mezza età perderanno ogni certezza e saranno costretti o al loro demansionamento o alla disoccupazione. In un simile scenario, il Paese manterrà la coesione sociale? Si abituerà semplicemente al peggio come la rana che finisce bollita in una pentola dove l’acqua viene lentamente portata all’ebollizione? Saprà rinnovarsi? Certamente se la classe dirigente rimarrà quella attuale (sia in Italia che in Europa) non ci sarà limite al peggio… e alla fine avremo anche noi un uomo forte. Se ci andrà bene un Putin, se ci andrà male un Hitler o uno Stalin.

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