Trento-Domenica pomeriggio (3 luglio 2022), un grosso seracco di ghiaccio è crollato sulla punta della Marmolada, la montagna più alta delle Dolomiti. Il luogo è da sempre oggetto di escursioni e passeggiate. Attualmente risultano dispersi 17 alpinisti e 6 i deceduti, dei quali quattro sono già stati identificati. I feriti sono a quota otto, due dei quali in gravi condizioni.

Le operazioni di ricerca sono scattate immediatamente e la zona è stata messa in allerta, in quanto c’è il rischio di altri distacchi. La ragione più plausibile è dettata dal raggiungimento di alte temperature ad alta quota. I testimoni e chi vive nella zona hanno definito questo evento “una tragedia annunciata” dovuta al riscaldamento globale.

Il crollo

Ieri a circa 3000 metri di altezza, sulla Marmolada (a 300 metri dalla vetta), si è staccato un grosso fiume di ghiaccio. Questo ha fatto crollare, a sua volta, il ghiacciaio e si è staccato una massa di grandi dimensioni che lo ha percorso, scavando un solco. La valanga, misto neve, ghiaccio e roccia, si è abbattuta lungo la via della Marmolanda, travolgendo gli alpinisti che stavano salendo.

L’evacuazione

Sono state fatte evacuare diciotto persone che si trovavano tra le due cime vicine, Punta Rocca e Punta Penia. Sono state prelevate e riportate subito a valle, in quanto c’è il rischio di nuove valanghe.

Al momento si stanno cercando di identificare le auto parcheggiate, per capire quante e quali persone manchino. Un elicottero con a bordo il Soccorso alpino e l’Arpav effettua ricognizioni dall’alto.

Dalle ricerche fatte sul lato bellunese della montagne, si apprende che potrebbero essere salite altre persone.

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