MONACO – Dopo lo storico ingresso nella fase a eliminazione diretta dell’Eurolega, i cestisti dell’FC Bayern München hanno vinto anche l’ultima partita del girone principale della massima competizione europea. La squadra di Andrea Trinchieri ha battuto sorprendentemente l’FC Barcellona ieri sera. Anche il turno d’andata il Bayern lo ha deciso a suo favore.

Un inizio offensivo da parte dei tedeschi gli ha permesso di passare subito in vantaggio di doppia cifra (29:19). I catalani (con Pau Gasol in campo, ex stella della NBA ora tornata in Europa) sono riusciti ad accorciare le distanze, ma mai a riportare il risultato in equilibrio. A pochi minuti dal termine, la distanza si è condotta a soli 2 punti. La speranza non è mancata, la vittoria per i blaugrana, invece sì.

Il Bayern raggiunge dunque i quarti di finale della Eurolega dove affronterà l’EA7 Olimpia Milano. Sarà un duello italo-tedesco, tra due club che nel loro paese fanno parte dell’elite. Il match è in programma il 20 aprile 2021.

Nell’estate del 2020, abbiamo pensato che l’Europa si fosse desta; che, malgrado tutto, avesse deciso di mettere davanti a sé un futuro, per quanto faticoso, piuttosto che un grande passato, di cui gloriarsi e basta.
Poi, abbiamo scoperto che, mentre le bocche si riempivano di roboanti espressioni sulla next generation, le mani si affaticavano, in ogni paese del vecchio continente, intorno a vasi di marmellata, scoperchiati dalla pandemia, e scellerati negoziatori cercavan di risparmiare sui vaccini, per spendere in inutili sussidi.
Abbiamo scoperto, ancora, che dietro la collina (della retorica) c’è la notte crucca e assassina, che è disposta a svendere, per qualche fornitura di vetero-prodotti, l’impegno per i diritti umani, oltre che la chance di recuperare il gap tecnologico accumulato, in difetto.
Ieri, infine, abbiamo scoperto che un qualsiasi baffetto turco può farsi gioco di noi, perché siamo terrorizzati dall’idea che qualche migliaio di siriani bussi alle nostre porte, per rubarci, in spiccioli, quello che il baffetto pretende in blocco, e perché ci siamo affidati ad una manica di coglioni, fra i quali uno che riesce a pensare che uno sgarbo diplomatico all’Europa e una cafonata maschilista a danno di una donna possano essere giustificati dal richiamo al protocollo. Anche Angela Merkel, che il nostro provincialismo faceva percepire gigantesca, si sta mostrando nient’altro che una brava massaia, sorpresa dal tifone e dalla vecchiaia.
Il problema vero, però, è che i giovani han quarant’anni e nessuna voglia né di costruire, né di litigare, rannicchiati sul loro ombelico, nella speranza disperata che ciò che hanno accumulato i loro nonni e conservato i loro genitori possa bastare a far passare la nuttata, dopo la quale ci saranno bambini, statisticamente poco riferibili a loro.

Nel DPCM del 2 marzo emanato dal governo Draghi è stata regolamentata la vendita dei beni in base alla loro necessità: i beni che non sono considerati di prima necessità non possono essere venduti dopo le ore 18:00. Tra questi beni, figurano anche gli assorbenti, ovvero un bene considerato di lusso, ma che ha un’utilità capitale per una donna. A questo proposito, abbiamo intervistato Alessia Ria, una giovane ragazza di Collepasso in provincia di Lecce, che ha deciso di non restare indifferente e ha mobilitato un’intera comunità sui social sul problema, raccontando ciò che le è accaduto:

“Giovedì scorso, dopo aver finito di lavorare, mi sono recata al supermercato vicino casa per fare un po’ di spesa e ho preso dallo scaffale due pacchi di assorbenti. Una volta arrivata in cassa mi è stato negato il permesso di comprarli perché le ore 18:00 erano già passate e gli assorbenti non sono considerati dal governo beni di prima necessità. Ho cercato di spiegare in qualche modo la mia esigenza, ma non mi è stato possibile acquistarli, anche perché le forze dell’ordine si sono recate nei giorni precedenti per segnalare il divieto categorico della vendita di questo tipo di beni dopo il suddetto orario. Dopo di che mi è stato detto dall’altro cassiere di prendermela con il sindaco, oppure di dimostrare di avere effettivamente il ciclo. Me ne sono andata a mani vuote e molto arrabbiata, così ho deciso di sfogarmi su Instagram e su Facebook.”

“E’ stata solo la rabbia che ti ha spinto a voler denunciare l’accaduto?”

“Anche l’imbarazzo, perché nel 2021 ho dovuto affrontare, da donna, un qualcosa di assurdo. Lo ripeterò fino alla nausea: non devo dare spiegazioni a nessuno su cos’è il ciclo, quando può venire, come funziona e il perché una donna necessiti l’utilizzo degli assorbenti. Addirittura alcune persone, economicamente parlando, non possono permettersi di acquistarli in farmacia, soprattutto in questo brutto periodo. In quel momento ero molto imbarazzata perché tutto il supermercato e tutto il paese ha saputo che in quel momento avessi il ciclo. Sia chiaro, per me non è un tabù, non me ne vergogno, ma in quel momento ho sentito tutti gli occhi puntati addosso. Mi arrabbio soprattutto per il fatto di dover pagare il 22% di IVA in quanto non sono considerati beni di prima necessità. Non è giusto.

“A proposito di questo, cosa ne pensi a riguardo e cosa ti sentiresti di proporre ai nostri politici?”

“Non è di mia competenza parlare di politica, però nel 2021 siamo arrivati ad avere il tartufo, che fino a poco tempo fa non era tassato per niente, perché considerato come un prodotto della terra, come se fosse un frutto qualsiasi. Non credo che tutti mangino abitualmente il tartufo tutti i giorni. Oggi è tassato al 10% ed è considerato bene di prima necessità. Dall’altro lato vedo alcuni beni che potrebbero essere considerati di prima necessità, mi vengono in mente i contraccettivi, tassati comunque al 22%. Quello che proporrei nel mio piccolo è installare dei dispenser per dare la possibilità a chiunque di usufruire degli assorbenti in qualunque momento, quando più se ne ha bisogno. Se dovessi essere in politica solleciterei gli organi competenti a lavorare sulla proposta di legge riguardante la tassazione al 4% degli assorbenti, che è già stata fatta. In paesi come la Scozia sono addirittura gratis, mentre in Francia, in Inghilterra, anche in Kenya e in India, paesi considerati come ‘in via di sviluppo’, sono riusciti ad abbassare l’aliquota IVA, cosa che in Italia non si è ancora ottenuta.

“Riguardo alla tua denuncia sui social, hai avuto un seguito incredibile, te lo aspettavi?

“Sinceramente no, questa domanda mi è stata fatta in primis dalla mia famiglia e dai miei amici. Ogni volta che assisto o subisco qualunque tipo di ingiustizia mi sfogo sui social senza problemi. Questa volta ho ricevuto tante chiamate e tanti messaggi di moltissime ragazze che hanno subito la mia stessa ingiustizia in giro per l’Italia, come ad esempio a Modena o a Milano. Mi hanno detto ‘grazie, hai parlato per tutte noi’. Mi sono sentita bene perché in qualche modo abbiamo risolto la situazione, anche se solo in Puglia.

“Proprio a questo proposito, dobbiamo dire che la Regione Puglia è intervenuta per sistemare questa falla.”

“Si, è intervenuta dopo circa 16 ore cambiando l’ordinanza, specificando che gli assorbenti sono considerati beni di lusso. Potrei anche ringraziarli, ma non devo essere io, ragazza di 22 anni, completamente estranea alla politica, a ricordare che gli assorbenti sono dei beni di prima necessità. Ho parlato di assorbenti, ma anche la carta igienica e i pannolini vanno incontro allo stesso problema, nonostante siano dei beni primari per l’igiene e la pulizia della persona.

“La questione assorbenti la vedi più come una negligenza politica o credi che ci sia una sorta di maschilismo dietro?”

“Non mi sento di dire nè una cosa nè l’altra. Si, un po’ di maschilismo credo ci sia da sempre nel mondo della politica, però credo che si tratti di un problema di sensibilizzazione e di empatia. I politici uomini, a mio avviso, non possono ancora interessarsi o legiferare su questioni femminili, come succedeva anche in passato. Un uomo non può mai capire cosa prova una donna in questi frangenti, come è normale che sia. Un uomo non può decidere per la donna in questi casi.

“Ti senti di dare un messaggio positivo non solo alle donne, ma a chiunque subisca delle ingiustizie?”

“Si, mi sento di ripetere fino alla morte di non restare in silenzio. La vostra ingiustizia e il vostro messaggio possono essere letti e possono arrivare ai cosiddetti ‘piani alti’, quindi parlate, non abbiate paura, tanto le critiche arriveranno comunque, sia nel bene che nel male. Non fermatevi e non arrendetevi mai.

Koros Magazine ci tiene a ringraziare ancora una volta Alessia per la sua disponibilità e si augura che la sua voce venga udita da quante più persone possibili. Tra qualche giorno uscirà anche la video intervista realizzata dalla nostra redazione sul canale Youtube ‘Koros Magazine’. Stay tuned!

L’Istat rende noto il Rapporto 2021 sulla competitività dei settori produttivi: solo l’11% delle imprese risulta solido; il 45% di esse è strutturalmente a rischio.

FRAGILITA’ DEL SISTEMA DI IMPRESA ITALIANO – Quando si parla di un’impresa strutturalmente a rischio, nello specifico significa che le sue fonti finanziarie non sono in grado di coprire gli impieghi, ovvero gli investimenti. Dall’analisi della situazione si evince che in Italia c’è un incapacità dell’impresa, non solo nel capire come effettuare determinati investimenti e su come farli rendere, ma anche di affacciarsi sui mercati. A differenza degli altri stati europei infatti, l’Italia ha un numero bassissimo di società quotate in borsa; i nostri imprenditori per la maggior parte non capiscono quando è il momento di entrare in borsa, staccandosi dalla dimensione di “piccola-media impresa”, per elevarsi a qualcosa di più grande. A tutto ciò si aggiunge poi il modo con la quale si stipulano i prestiti con le banche. Molto spesso nel nostro Paese si predilige i prestiti a breve termine, dando spazio alla malsana convinzione che “prima ci si libera di un debito e meglio è”, che spesso può rivelarsi molto pericolosa.

business

TECNOLOGIA E DELEGAZIONE, LE CHIAVI – Secondo lo stesso studio, analizzando la tipologia dei settori in cui operano queste attività a rischio, emerge che numerose fanno parte dei settori a basso contenuto tecnologico e di conoscenza. Per un’impresa che vuole crescere, l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione sono fondamentali, ma purtroppo per paura di rischiare questo non è sempre tenuto in considerazione. Questo problema è riconducibile, oltre che all’inefficienza degli investimenti descritta sopra, anche all’incapacità nel delegare. L’imprenditore infatti dovrebbe essere il proprietario dell’impresa e non il padrone, e il suo ruolo dovrebbe essere quello di selezionare gli organi direttivi e il personale più idoneo a far crescere l’azienda, con la sua supervisione, valutandone i risultati e intervenendo direttamente soltanto nelle situazioni di crisi. Se si seleziona un buon personale in partenza, capace sia di investire sia di innovare, tre quarti del lavoro dell’imprenditore è svolto.

Tutti ad inveire contro Erdogan.
Certamente, non è un galantuomo.
Ma non mi pare abbia mai ambito ad esser considerato tale.
È uomo che esercita il potere. Come del resto le donne e gli uomini che occupano gli scranni più alti delle nostre istituzioni, che in effetti non sempre si distinguono per eleganza e self-statement.
Il tema è, allora, perché egli possa permettersi di essere così offensivo verso chi rappresenta un vicino in teoria molto potente e comunque suo straordinario pagatore, oltre che involontaria stampella mediatica.
Può farlo perché l’Europa ha deciso di abdicare ai propri valori e piano piano anche alla propria dignità, per proteggere, ancora un giorno, la sua apparente comodità.
Che, peraltro, è niente di più che la geriatrica stasi di chi, accomodatosi da una sedie a rotelle, ha paura di doversi rialzare a correre, certo che in fondo gli manchi poco tempo, troppo poco per rischiare, e convinto che i problemi dei suoi figli, dei suoi nipoti, beh, in fondo, son problemi loro…
E quella comodità geriatrica è sempre stata lo strumento usato dai badanti prepotenti, che capiscono, sadicamente, che il bisogno e la paura di chi li paga possono diventare il massimo strumento di potere e, dunque, ciò che serve per invertire i rapporti di forza economica.
Mi augurerei che qualcuno reagisse. Ma chi?
Da noi, per esempio, siamo così presi dalla nostra stasi che non riusciamo neanche a liberarci degli sconfitti della storia, che, da Salvini, a Renzi, a Conte, a Letta, continuano a guidare gli scherani, perché troppa fatica costerebbe a costoro mettere in discussione i propri luoghi comuni mentali.

FRANCOFORTE SUL MENO – Dall’ultimo mondiale in poi, le prestazioni della nazionale tedesca di certo non sono state le migliori. La sconfitta più recente contro la Macedonia fa preoccupare, ma i vertici del DFB confermano che sarà sempre Joachim Löw a guidare la nazionale ai prossimi Europei. Una volta terminati, ci sarà un allenatore differente come ha confermato addirittura il presidente, Jens Keller. Anche il manager dei tedeschi, Oliver Bierhoff (ex giocatore di Udinese e Milan) si è espresso: “Jogi è motivato a fare del suo ultimo torneo un successo”.

La sconfitta casalinga contro la Macedonia del Nord (1-2), un 6-0 umiliante incassato dalla Spagna e il mancato passo in semifinale di Nations League sono pochi esempi a confermare la debole forma attuale della nazionale tedesca. Nonostante ciò, la ricerca di un nuovo allenatore non verrà accelerata e quindi, l’attuale ct Joachim Löw resterà sulla panchina fino al termine dei prossimi Europei. È stato lui stesso a ribadire che non allenerà più la squadra campione del mondo nel 2014. Le critiche, soprattutto dopo la debacle clamorosa contro la Spagna, non sono mancate. Ora, è arrivata anche la sconfitta contro il 65° posto in classifica mondiale della FIFA – i vertici del DFB si sono sentiti, dunque, di eseguire dei cambiamenti radicali.

Ad effettuare dei cambiamenti è stato proprio Löw subito dopo l’eliminazione ai mondiali di Russia 2018, non convocando più i vecchi campioni Thomas Müller e Jerome Boateng. Richiamarli per il prossimo torneo continentale magari potrebbe essere la formula giusta, rendendo felice anche i tifosi dopo tanti rimpianti. Il carattere e la personalità, in questo caso, non mancherebbero più alla “Mannschaft”. In vista dell’inizio di una nuova generazione, si spera di vedere presto uno fra Hansi Flick o Jürgen Klopp a guidare la nazionale tedesca. Stando a quanto riferisce il “Kicker”, l’allenatore del Bayern Monaco è l’uomo favorito per adesso. Anche perché Klopp aveva confermato recentemente di voler continuare in Inghilterra.

Come diceva Giovanbattista Vico sui corsi e ricorsi storici, la nostra politica è tutta un dejavu. Fino alla caduta del muro, la regola non scritta nella nostra Costituzione era che, indipendentemente dal risultato elettorale, il PCI era escluso a priori dalla compagine governativa. Adesso da 10 anni, come effetto di Mani Pulite e della clamorosa sconfitta del Berluska, la regola non scritta è che, indipendentemente dal risultato elettorale, il PD dirige la compagine governativa qualunque sia il suo peso elettorale. Fra un anno però potremmo assistere ad una svolta con l’elezione del Presidente della Repubblica. Attualmente il pallino in mano alla politica ce l’ha il PD che, con 5Stelle e FI, sta guidando la politica del Paese.

I 5Stelle di DiMaio e Conte sono sostanzialmente costretti ad essere allineati al PD. Dopo 3 anni di Governo, lo spirito antigovernativo e rivoluzionario si è sopito (sopravvive solo nelle parole, non nei fatti) e l’unica direzione politica perseguibile è un’alleanza sempre più stretta con il partito di Bibbiano. Per FI il discorso è diverso. Berluska è stato umiliato e condannato ai servizi sociali. Per sopravvivere, dal 2013 in poi, ha perseguito una politica da costola del PD dando un sostegno più o meno palese. Continuerà questa politica?

La variante è stata che il Governo Draghi avrebbe dovuto nascere ricalcando la maggioranza Ursula con la sola FI nel ruolo di stampella per contenere l’iniziativa politica renziana. Non è stato così e c’è un alleato scomodo al Governo ossia la Lega di Giorgetti-Salvini.

Il tentativo scontato (che sta avvenendo in questi giorni) è spaccare la Lega. Interrompere perciò la politica/commedia del poliziotto buono (Giorgetti) e quello cattivo (Salvini) e spingere Salvini a rompere. Ossia far fare a Giorgetti il ruolo (e la fine) di Alfano nella scorsa legislatura. Se ciò succede, la politica attuale continuerà indisturbata e il PD continuerà a governare indisturbato anche nel prossimo decennio. Alle prossime elezioni ci sarà una destra limitata alla Meloni e alla Lega di Salvini che competerà, senza speranza di successo, contro una maggioranza arcobaleno che andrà dal Leu di Speranza fino a un movimento centrista FI- Lega di Giorgetti. In questa evenienza il PdR sarà, come è sempre accaduto, espressione del PD che probabilmente chiederà le elezioni di un cattolico di sinistra, meglio se donna e se magistrato. Draghi sarà tacitato con un ulteriore anno da PdC, con un probabile seggio da senatore a vita e con la promessa di un incarico europeo stile Gentiloni.

Se però Salvini, memore del disastro del Papeete, si manterrà zen, la battaglia per il PdR infurierà. Al centrodestra, attualmente, il migliore dei candidati possibili è proprio Mario Draghi, sia perché così potrebbe avere un Presidente non ostile a priori e sia perché significherebbe elezioni politiche più vicine. Il problema è che il centrodestra non ha i voti per eleggere Draghi. Per le ragioni opposte per il PD Draghi non rappresenterebbe la migliore delle scelte, anzi forse la peggiore, ma, da soli, PD e 5Stelle (quelli che rimangono) non sono sufficienti per eleggere il PdR. Risulta fondamentale FI. Per questa ragione adesso il PD ha il segretario più vicino possibile a FI (Enrico Letta), ma l’incognita è se Berluska dimenticherà tutte le umiliazioni inflitte in questi ultimi 10 anni e contribuirà ad eleggere un PdR in continuità con il partito della Magistratura… Sarebbe un caso simbolico ed emblematico di sindrome di Stoccolma…

La rielezione a termine di Mattarella, potrebbe rappresentare un compromesso, ma in questo caso i ruoli si ribalterebbero. Nel prossimo parlamento, se il trend elettorale rimanesse questo, Draghi sarebbe per il PD il migliore dei possibili PdR, mentre per il centrodestra ciò non sarebbe più vero.

Insomma da qui a un anno, si apriranno per la politica italiana una serie di sliding doors che rendono il futuro politico del Paese del tutto imprevedibile considerando anche che molto dipenderà da quando finirà la pandemia e da quanto saranno più o meno catastrofici i mesi che seguiranno la fine dell’emergenza.

I pm intercettano avvocati e giornalisti, senza nessun freno etico e civico e ignorando quelli giuridici.
La morte di più di quaranta utenti pagatori di un tratto autostradale diviene mera occasione per consentire, a chi ha omesso di manutenere quel medesimo tratto, di realizzare una plusvalenza mostruosa, cedendo la società a operatori finanziari che opereranno, tenutivi per statuto, secondo le stesse logiche di sfruttamento finanziario.
I criteri di scelta di chi deve essere privilegiato, temporalmente, nella campagna vaccinale sono confusi ed ambigui.
La dignità del lavoro viene svilita, per il sol fatto che si accetta ormai senza colpo ferire che la sua deprivazione possa essere compensata secondo logiche d’elemosina, che si chiamino ristoro, naspi o quant’altro.
La sacralità della giustizia viene venduta per i trenta denari dei diritti d’autore di un pamphlet scandalistico.
A un certo punto, sei obbligato a renderti conto che è una questione di valori.
Valori è un’espressione ambigua. Può avere un’accezione retorica. Può rinviare ad assets misurabili in denaro.
Oppure può indicare gli elementi fondativi dello stare insieme di una coppia, una famiglia, una collettività, uno stato, un gruppo di stati.
L’Occidente si è costruito attraverso lotte sanguinarie e fratricide che hanno ricoperto del richiamo retorico il riferimento a valori collettivi mirabili, forse i più alti elaborati dall’umanità: democrazia, libertà, stato di diritto, diritti fondamentali dell’uomo.
Ora si sta dissipando, perché vuole mascherare di pace l’ebetismo indotto dall’aver scelto di rivestire del richiamo retorico il continuo assillante rinvio alla dimensione neppure economica, ma mercantilista e finanziaria.
E non si dica che anche questa è retorica e luogo comune. Su questo crinale, stiamo consentendo il nostro suigenocidio… altri ce ne sono stati nella storia. Si ricordi, per tutti, l’immagine del tagliatore dell’ultimo albero dell’isola di Pasqua.

Quali personaggi mi ricordano la situazione dell’Italia e dell’Europa? Oltre alla solita Maria Antonietta che pensava di risolvere il problema della fame del popolo con le brioches sicuramente possibili emblemi di questa situazione sono il Ct Ventura (quello dell’eliminazione del mondiale di calcio sostanzialmente con lo stesso parco giocatori a disposizione con cui Mancini ha inanellato successivamente 25 partite di fila in cui è rimasto imbattuto) o Schettino (quello del naufragio della Costa Concordia).

Abbiamo una serie di persone incompetenti al potere sia in Italia che in Europa. La Ursula von der Leyen, con il disastro della campagna vaccinale e dei contratti capestro con le aziende farmaceutiche, è riuscita nel miracolo di rendere gli Inglesi entusiasti della Brexit e di rendere, al suo confronto, Boris Johnson un gigante politico sia per spessore che per valore valore. L’Europa ha mostrato tutta la sua debolezza: è l’unico blocco economico incapace di produrre un proprio vaccino. Ce l’hanno fatta gli US, ce l’ha fatta l’UK, ce l’ha fatta la Cina, ce l’ha fatta la Russia ma non l’Europa. Non abbiamo la tecnologia per produrre vaccini e non abbiamo il peso politico per comprarli sul mercato.

Ma è in Italia che abbiamo raggiunto il massimo. Abbiamo un ministro della salute che pensava che il lockdown dello scorso anno, insieme ai banchi a rotelle delle Azzolina (più di 100 milioni di Euro buttati nel cesso) avessero sconfitto il Covid tanto da scrivere un libro apologetico lo scorso agosto sia sul modello Italia che su sé stesso. Libro che, dopo le regionali a settembre, con l’avvento della seconda ondata, non è più uscito, né più uscirà, in libreria. Sembra si trovi solo su e-bay a prezzi folli, conteso dagli amanti dell’trash-horror tipo quelli che pagano a peso d’oro le copie originali di Mein Kampf. Abbiamo in Lombardia, dove ci sono fior fiore di aziende informatiche, i dirigenti di Aria (che aveva inglobato Lombardia Informatica) incapaci di realizzare una piattaforma informatica capace di gestire in modo accettabile il piano vaccinale. Abbiamo avuto una pletorica commissione di esperti(?) che ha partorito una piattaforma di tracciamento come Immuni che si è rivelata essere un colossale fiasco. Abbiamo il Governatore della Toscana che dopo che la Toscana aveva superato la scorsa settimana i 250 casi su centomila e con un contagio ancora in forte aumento (R_t pari a 1.08) vaneggiava di ritorno prossimo (il 12 Marzo) in zona arancione. Abbiamo il neo segretario del PD che ha indicato, come misure prioritarie per affrontare l’emergenza pandemica, il voto ai 16enni e lo ius soli.

Insomma abbiamo una classe dirigente, politica ma non solo, totalmente inetta e completamente lontana dai reali bisogni della popolazione. Vi è inoltre in atto un pensiero unico. Nonostante il disastro economico (intere filiere produttive sono allo stremo), nonostante il disastro sanitario (abbiamo superato i 110 mila morti, uno dei paesi peggiori al mondo per la mortalità in percentuale), nonostante il disastro etico-morale che sta cancellando la nostra tradizione religiosa (le chiese sono vuote e ormai il paese è quasi totalmente scristianizzato) nonostante la drammatica e spesse volta non giustificata riduzione delle libertà costituzionalmente garantite (per un anno abbiamo subito un lock down devastante per la nostra psiche), i nostri giornalisti lodano all’unisono il livello della nostra classe dirigente e blaterano di un modello Italia che può esistere solo negli incubi di Freddy Krueger. Sono loro credo l’ultima barriera a una rivoluzione che altrimenti sarebbe inevitabile. Siamo in una situazione come la Francia e la Russia prima della rivoluzione, ma a differenza loro, abbiamo una classe intellettuale prona alle politiche governative che non incita il popolo a riprendersi il potere. Non abbiamo né un Robespierre né un Lenin ne un Mao.

Ma, nonostante Speranza, il Covid prima o poi finirà e l’Europa (e l’Italia) dovranno affrontare le conseguenze di una guerra disastrosamente persa a dire il vero non solo da noi ma, anche se in misura nettamente minore, da tutto l’Occidente. Chi pagherà le conseguenze della sconfitta? Tutti i ceti sociali e tutte le classi di età. Il debito deve essere ridotto, quindi l’inflazione sarà necessaria ma ridurrà assieme al debito anche il potere d’acquisto delle pensioni. Il mondo del lavoro sarà ristrutturato, per i giovani il posto fisso sarà una chimera e dovranno imparare a vivere come partite Iva, i lavoratori più anziani saranno rottamati e prepensionati, i lavoratori di mezza età perderanno ogni certezza e saranno costretti o al loro demansionamento o alla disoccupazione. In un simile scenario, il Paese manterrà la coesione sociale? Si abituerà semplicemente al peggio come la rana che finisce bollita in una pentola dove l’acqua viene lentamente portata all’ebollizione? Saprà rinnovarsi? Certamente se la classe dirigente rimarrà quella attuale (sia in Italia che in Europa) non ci sarà limite al peggio… e alla fine avremo anche noi un uomo forte. Se ci andrà bene un Putin, se ci andrà male un Hitler o uno Stalin.

L’attentato da parte di Al-Qaeda al famoso World Trade Center dell’11 settembre 2001 ha generato una frattura insanabile tra il mondo occidentale e quello islamico, mistificando il mondo musulmano come un ambiente distruttore, oppressivo e sanguinario. Fu quell’episodio a scatenare l’ira e l’odio nei confronti dell’Islam, sfociato in ciò che è noto con il termine “Islamofobia“. Il dizionario Treccani la definisce come una forte avversione, dettata da ragioni pregiudiziali, verso la cultura e la religione islamica. L’esistenza di numerosi gruppi terroristici a sfondo islamico, si pensi ad Al Qaeda, a Boko Haram in Nigeria, all’ISIS o ai Fratelli Musulmani, ha distorto la visione occidentale nei confronti delle persone che professano la religione musulmana. Di certo possiamo affermare che le élite di potere non hanno agito in direzione contraria all’Islamofobia latente, al contrario sono riuscite ad alterare ulteriormente l’immaginario comune verso l’intera cultura medio orientale. Ad esempio, la Svizzera ha vietato l’utilizzo del burqa in pubblico nel referendum svolto il mese scorso, mentre in Francia, dopo il voto del Senato sulla questione, le minori di 18 anni non possono indossare il velo, comunemente chiamato hijab, in pubblico, oltre a non permettere alle madri musulmane con indosso l’hijab di accompagnare i propri figli nelle gite scolastiche.

E in Italia? Uno studio condotto due anni fa da Vox Diritti ha rilevato un aumento del 4,48% dei tweet che professano l’odio nei confronti del mondo musulmano. QDS.it ha riportato le dichiarazioni di Yassine Lafram, presidente dell’UCOII (Unione delle Comunità e Organizzazioni Islamiche Italiane):

“Il clima xenofobo e anti-Islam alimentato dai tradizionali attori politici della destra, come Lega Nord e Fratelli d’Italia, dei movimenti di estrema destra e dai settori più conservatori dei media ha avuto effetti molto negativi a livello sociale, legittimando comportamenti di stampo razzista. Sono aumentati, sia a nord che a sud, gli attacchi fisici e verbali nei confronti dei migranti, richiedenti asilo, rifugiati e cittadini musulmani fino ad arrivare a eventi drammatici”.

Il dato evidenziato dall’associazione ‘Carta di Roma’ ha evidenziato un dato significativo: è poco probabile che un atto di violenza illegittima al fine di incutere terrore in una comunità venga definito terroristico se a perpetrarlo è una persona che rispecchi lo stereotipo dell”occidentale’. Uno studio condotto dal Pew Research Center ha classificato l’Italia al secondo posto (dietro all’Ungheria di Orbàn) dei paesi con più alta percentuale di pregiudizio negativo nei confronti del mondo musulmano (69%).